Favored for its translucency and durability, marble has been the material of choice for sculptors beginning with the early Greek masters. And their chisels have been used, most typically, to carve an idealized human body but also to create massive pillars and architectural forms like the Supreme Court Building or the Washington Monument. So these mini-architectural interiors come as something we’ve never quite seen before. The intricately carved creations are the work of British sculptor Matthew Simmonds, an art-historian-turned-stone-carver. Inspired by his academic background and, later, his work in helping to restore important historic monuments (in particular, Westminster Abbey and Ely Cathedral) Simmonds began creating these fascinating, empty marble interiors after moving to Italy.
lunedì 30 giugno 2014
venerdì 27 giugno 2014
mercoledì 25 giugno 2014
Andrè Chiote illustrates Brazil's World Cup Stadium
Stadiums currently hosting football matches for the FIFA World Cup 2014in Brazil are captured in these graphic posters by Portuguese illustrator André Chiote.
André Chiote has illustrated five of the 12 World Cup stadiums in Brazil, using his signature style that highlights key elements of a building's design with blocks of colour.
André Chiote has illustrated five of the 12 World Cup stadiums in Brazil, using his signature style that highlights key elements of a building's design with blocks of colour.
sabato 21 giugno 2014
Tonalestate 2014 new topic: Bruta facta
Quest’anno, al Tonalestate, si parlerà della Storia. È una parola che scriviamo, per un momento, con lettera maiuscola, come fosse un nome proprio. Si tratta, in realtà, solo di un innocente stratagemma per vedere se, chiamandola per nome, la Storia vorrà fermarsi un momento a dialogare con noi, lasciandosi dapprima contemplare nella sua totalità e poi interrogare sulle vie così tortuose, inafferrabili e decisamente misteriose che formano il suo corpo e la sua anima, che ci avvolgono come la terra fa con le radici.
Alla Storia vorremmo porre tante domande, sul tempo e sullo spazio, sugli inizi e sulla fine. Le vorremmo chiedere dove abitano, adesso, tutto il dolore e tutte le umiliazioni che gli esseri viventi, generazione dopo generazione, hanno dovuto soffrire. Le vorremmo chiedere se possiede uno scrigno in cui degli uomini raccoglie le gioie, le ansie, i desideri, le invenzioni, le scoperte e, soprattutto, i pensieri mai scritti e mai detti, quelle parole nemmeno sussurrate, nascoste nella profondità della solitudine (ma che, forse, la Storia ha potuto ascoltare e sulle quali può aver sorriso o pianto). Le vorremmo chiedere se il fiume della paura continuerà per sempre ad accompagnare gli esseri viventi che, per quanto forti e sicuri di sé, devono pur sempre inginocchiarsi quando un terromoto li fa tremare come il sospiro le foglie e cambia, in pochi brevi secondi, il panorama del loro esistere. Le vorremmo chiedere come davvero è nata la vita, come davvero sono nati gli uomini, gli animali, le piante, le stelle, i pianeti e tutto il resto. Le vorremmo chiedere se davvero esistono il bene e il male e da dove hanno origine. Le vorremmo chiedere se c’è un futuro felice verso cui protendersi. Le vorremmo chiedere perché non riusciamo a concepirci inesistenti, pur sapendo che il nostro tempo personale ha avuto un inizio ed è di brevissima durata. Le vorremmo chiedere se esistono e di che natura sono le leggi che governano gli universi e perché esistono la matematica, la fisica, la chimica, la biologia, la medicina, la musica e la poesia, la bellezza e la malattia, il coraggio e la viltà.
Alla Storia vorremmo porre tante domande, sul tempo e sullo spazio, sugli inizi e sulla fine. Le vorremmo chiedere dove abitano, adesso, tutto il dolore e tutte le umiliazioni che gli esseri viventi, generazione dopo generazione, hanno dovuto soffrire. Le vorremmo chiedere se possiede uno scrigno in cui degli uomini raccoglie le gioie, le ansie, i desideri, le invenzioni, le scoperte e, soprattutto, i pensieri mai scritti e mai detti, quelle parole nemmeno sussurrate, nascoste nella profondità della solitudine (ma che, forse, la Storia ha potuto ascoltare e sulle quali può aver sorriso o pianto). Le vorremmo chiedere se il fiume della paura continuerà per sempre ad accompagnare gli esseri viventi che, per quanto forti e sicuri di sé, devono pur sempre inginocchiarsi quando un terromoto li fa tremare come il sospiro le foglie e cambia, in pochi brevi secondi, il panorama del loro esistere. Le vorremmo chiedere come davvero è nata la vita, come davvero sono nati gli uomini, gli animali, le piante, le stelle, i pianeti e tutto il resto. Le vorremmo chiedere se davvero esistono il bene e il male e da dove hanno origine. Le vorremmo chiedere se c’è un futuro felice verso cui protendersi. Le vorremmo chiedere perché non riusciamo a concepirci inesistenti, pur sapendo che il nostro tempo personale ha avuto un inizio ed è di brevissima durata. Le vorremmo chiedere se esistono e di che natura sono le leggi che governano gli universi e perché esistono la matematica, la fisica, la chimica, la biologia, la medicina, la musica e la poesia, la bellezza e la malattia, il coraggio e la viltà.
venerdì 20 giugno 2014
Rembrandt, Boucherie
"Io nutrivo per Rembrandt un'ammirazione appassionata; ma il quadro chiamato "Boucherie" in cui il pittore ha trattato il soggetto - un bue squartato - con molto realismo, mi sconcertò.
Dichiarai che non mi piaceva, e mi tenni in questa attitudine fondata su un sentimento profondo. Quello che il soggetto aveva di volgare - non la sua umiltà, ma la sua brutalità, ciò da cui nella realtà io avrei distolto gli occhi - mi sembrava indegno di un così grande pittore. Da parte sua Jacques, la cui sensibilità estetica era più raffinata della mia dalle componenti morali o semplicemente naturali, pretese di mettere assolutamente questo "Bue squartato" allo stesso livello dell'efficacissimo "Filosofo" con la barba di traverso o dell'opulenta "Fidanzata ebrea"o dei patetici autoritratti del pittore.
Questa diversità di opinione ci era insostenibile, ma per conciliarci non vi era altro mezzo che arrivare a comprenderci e tentare di risolvere il problema in se stesso. Così cominciarono le nostre discussioni sull'arte."
Raissa Maritain, I grandi amici
giovedì 19 giugno 2014
Le città impossibili: Sealand
The worlds smallest independent state. Established on a wartime fortress in 1966 by Prince Roy of Sealand.
lunedì 9 giugno 2014
L'assonometria
La prospettiva è la visione dell'oggetto così com'è distorta dall'occhio umano. Si ottiene "unendo i puntini" che i raggi che collegano il punto di un oggetto all'occhio dell'osservatore lasciano incontrando un ideale "piano di proiezione". Questi raggi convergono tutti nell'occhio, non sono paralleli fra di loro. E' per questo che le misure sono distorte (noi tutti percepiamo come più piccoli oggetti lontani), e che vediamo incontrarsi nel punto di fuga linee in realtà parallele. La prospettiva è una rappresentazione soggettiva del creato, così come la vede il singolo uomo dal proprio punto di vista.
martedì 3 giugno 2014
Eerie Photos of North Brother Island, the Last Unknown Place in New York City
How does an island in New York City’s East River go from being notoriously feared, almost 100 years ago, to being completely forgotten about today? That’s the story behind North Brother Island, the subject of photographer Christopher Payne’s new photo book.
domenica 1 giugno 2014
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Campionare i fumetti: Samplerman comics by Yvang
"Yvan Guillo, aka Yvang, è un fumettista francese nato nel 1971. Ha cominciato pubblicando fumetti in varie fanzine fin dai primi anni ...
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