Dal 1984 Pieve Santo Stefano, quasi
al confine tra Toscana, Umbria e Romagna, ha innalzato ai quattro punti
cardinali del suo perimetro, sulle strade che vi accedono, un cartello
giallo sotto quello della toponomastica ufficiale: "Città del diario". La cittadina ospita infatti nella sede del municipio, un archivio pubblico,
che raccoglie scritti di gente comune in cui si riflette, in varie
forme, la vita di tutti e la storia d’Italia: sono diari, epistolari,
memorie autobiografiche.
Quarant’anni dopo la fine della guerra,
in un’ala di questo edificio, è sorta una casa della memoria: una sede
pubblica per conservare scritti di memorie private. L’iniziativa ha
attirato l’attenzione di studiosi e giornalisti anche fuori dall’Italia.
L’Archivio, ideato e fondato da Saverio Tutino,
serve non solo a conservare, come un museo, brani di scrittura
popolare: vuole far fruttare in vario modo la ricchezza che in esso
viene depositata.
http://www.archiviodiari.org/index.php/home.html