Il primo punto a cui accediamo è la confluenza di cinque strade, un asterisco in cui ogni angolo è occupato dall'estremità di un blocco di case a schiera. I due angoli che vi trovate di fronte sono fra le soluzioni architettoniche più riuscite del '900, geometrie fatte solo di elementi essenziali, senza essere minimaliste. La curva piena, bianca, si estende fino ad un certo punto ben misurato, dove la facciata lunga e bassa si divide in tre fasce, scura, chiara e scura. L'idea di prolungare gli infissi del primo piano fino alla linea del tetto è un capolavoro di composizione; i colori giallo, verde e rosso decorano il bianco dominante.
In questo complesso di linee orizzontali, con le finestre affacciate direttamente sulla strada, le persone sembrano vivere in comunità, e la strada è la loro zona comune. L'omogeneità dei colori e del ritmo di porte rosse e finestre a nastro fa pensare a un borgo medievale; vi è anche una chiesa, scatola bianca con un piccolo elemento verticale (campanile o comignolo?), posta sul bordo del quartiere.
Ogni casa ha due piani. Dal piano terra una scala ben misurata porta al primo piano, diviso in tre camere da letto: ogni elemento di arredo, dalla stufa alla cucina, è incastrato nell'unico modo possibile.
Essendo il quartiere così basso, in ogni momento si vede ciò che sta al di là dei suoi confini: così la relazione con il resto della città ricorda al passante l'unicità dello spazio in cui si trova, come la relazione con un amico fa scoprire l'unicità di ogni persona.
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