martedì 10 aprile 2018

Museo della Ceramica di Tokoname ( 陶芸研究所 - 常滑 ) Horiguchi Sutemi ( 堀口捨己 )



A Tokoname, piccola e bella città artigiana della prefettura di Aichi, troviamo questa opera di Horiguchi Sutemi, il pioniere dell'architettura moderna giapponese; quello che ha definito la "giapponesità" dell'architettura tradizionale, ossia le sue caratteristiche distintive, e cosa la rende estremamente moderna; quello che ha cominciato sperimentando lo stile della secessione viennese e lo ha incrociato con lo stile vernacolare nipponico; quello che era capace di ricreare un perfetto e colto stile sukiya così come un edificio assolutamente moderno.
E' un museo della ceramica, costruito negli anni '60, è un'opera tarda di Horiguchi ed è estremamente semplice. Nessun "significato" o "simbolo" o "stile" si frappone fra il visitatore e l'edificio. La caratteristica principale è che tutti i diversi elementi sono accostati senza nessuna mediazione. Le pareti, il soffitto, il pavimento sono tutti trattati in modo diverso, finiscono sullo spigolo e basta; per questo sembrano continuare oltre, infilarsi dietro agli angoli come se fossero solo appoggiati lì. La struttura in calcestruzzo armato forma una croce sul soffitto dell'ambiente principale; i quattro settori del soffitto, con i lucernari, hanno la stessa configurazione, ma sono ruotati di novanta gradi fra di loro, in un modo che sembra quasi arbitrario e non armonico. Invece, non cambierebbe nulla se fossero tutti ben paralleli e ripetuti, dal punto di vista dell'illuminazione; allora, tanto vale essere coerenti e fare questa rotazione: almeno, il visitatore si ricorderà di aver visto un soffitto. 
Horiguchi fa di questa semplice giustapposizione di elementi diversi la logica principale del progetto. Troviamo una stanza del té in legno e bambù proprio dietro una semplice porta, e una stanza con tatami e tokonoma al secondo piano, che affaccia su un balcone in cemento armato. 
All'ingresso una bellissima scala di legno appesa a una trave crea uno spazio a doppia altezza a cui tutti gli ambienti si riferiscono.
Questi ambienti di forma rettangolare sono tutti compresi in una semplicissima struttura a moduli quadrati, una gabbia di cemento tamponata con muri rivestiti in tessere di ceramica, che dall'esterno non svela molto, se non per il bel ballatoio e la forma spigolosa dei lucernari estradossati sulla copertura.


Questo edificio non ha mai subito modifiche, per cui i colori accesi dei pavimenti, diversi a seconda dell'ambiente, ora sono molto più sbiaditi; gli arredi sono quelli degli anni sessanta; il personale stesso del museo sembra uscito dall'era Showa. Motivo in più per visitarlo: affrettatevi prima che rifacciano i pavimenti!






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