martedì 17 aprile 2012

LA MORTE DELLA PIZIA (Parte Quarta) Friedrich Dürrenmatt







a mendicante era una fanciulla. Il mendicante fissò Pannychis con gli occhi sbarrati, ma non aveva gli occhi, al posto degli occhi c’erano due grandi buchi pieni di sangue nero raggrumato.
“Sono Edipo” disse il mendicante.
“Non ti conosco” rispose la Pizia, e strizzò gli occhi in direzione del sole che non voleva tramontare su quel mare turchino.
“Mi hai fatto una profezia” disse il cieco ansimando.
“Può darsi” replicò Pannychis XI “ne ho fatte a migliaia”.
“Il tuo oracolo si è compiuto. Ho ucciso mio padre Laio e ho sposato mia madre Giocasta”.
Pannychis XI guardava sbigottita ora il cieco ora la fanciulla coperta di stracci, pensando e ripensando che cosa tutto ciò potesse mai significare; ma la memoria non le venne in aiuto.
“Giocasta si è impiccata” disse Edipo sottovoce.
“Mi dispiace, condoglianze vivissime”.
“E io poi mi sono accecato con le mie stesse mani”.
“Ah, capisco” disse la Pizia; quindi, indicando la fanciulla: “E questa chi è?” domandò, non per curiosità, ma solo per dire qualcosa.
“E’ mia figlia Antigone” rispose l’uomo che si era accecato “o anche mia sorella” aggiunse con estremo imbarazzo, e poi si mise a raccontare una storia quanto mai confusa.
La Pizia, che aveva ora gli occhi spalancati, ascoltava distrattamente guardando attonita il mendicante dinanzi a lei, il quale si appoggiava alla figlia che era anche sua sorella, e dietro di lui c’erano le rupi, e i boschi, e più in giù il cantiere del teatro, e per finire il mare inesorabilmente turchino, e dietro tutto il cielo, il cielo di piombo, la superficie di quel nulla assoluto in cui gli uomini, per poter tirare avanti, proiettano ogni sorta di cose, divinità e destini di ogni genere, e quando il tutto cominciò a chiarirsi nella sua mente, quando riuscì a ricordare che pronunciando quell’oracolo lei aveva solo voluto fare uno scherzo mostruoso a quel giovane chiamato Edipo perché lui, una volta per tutte, si togliesse dalla testa la sua fede negli oracoli, allora tutt’a un tratto Pannychis XI scoppiò a ridere, e la sua risata diventò immensa, incommensurabile; dopo che il cieco se n’era andato zoppicando con la figlia Antigone già da un bel po’, lei stava ancora ridendo. Eppure, come di colpo era scoppiata a ridere, così di colpo la Pizia ammutolì quando le venne in mente che non tutto ciò che era accaduto poteva essere considerato frutto del caso.

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