Giorgio Fornoni
Figlio di una terra dura, ristretta da barriere fisiche e
mentali quasi invalicabili, tanto avara quanto bella, terra di
boscaioli, di minatori, di emigranti, Giorgio Fornoni porta in sé
l'impronta di questi caratteri naturali, sia accondiscendendoli sia
ribellandovisi. Egli impersona la proverbiale testardaggine del
montanaro, mentre sfugge con l'anima e col corpo la culla protettiva, ma
di poco orizzonte, della valle per rincorrere le esperienze, le
situazioni, i paesaggi più aperti del mondo intero. Moderno Diogene,
egli è sempre alla ricerca dell'Uomo, dentro la storia più antica ed
ancor più nella sua espressione attuale, quella che nasce dalla
sofferenza, dalle prove più ardue. Conserva e alimenta una innata
curiosità per la Natura, così vicina tra i monti della sua valle
Seriana, ma lì così censurata dall'ansia delle quotidianità. (....) Appena può Giorgio parte; ormai lo fa sempre più spesso. Va in ogni zona
del mondo, di solito nelle più disastrate, a realizzare reportage
fotografici e video, che al valore artistico aggiungono un valore
antropologico e sociale.
Tra gli altri ha intervistato il sub-comandante Marcos, capo degli Zapatisti, e i Nobel per la pace Rigoberta Menchù e Monsignor Belo. La persona che più lo ha colpito "è stato senz'altro Guayasamin - dice - un pittore di Quito, nell'Ecuador. Dipinge le angosce dell'Uomo. E' molto amico di Garcia Marques, di Allende, di Fidel Castro, di Rigoberta Menchù. Lui è un grosso personaggio, io sono insignificante; però in qualche modo ricerchiamo le stesse cose".
http://www.giorgiofornoni.com/
Tra gli altri ha intervistato il sub-comandante Marcos, capo degli Zapatisti, e i Nobel per la pace Rigoberta Menchù e Monsignor Belo. La persona che più lo ha colpito "è stato senz'altro Guayasamin - dice - un pittore di Quito, nell'Ecuador. Dipinge le angosce dell'Uomo. E' molto amico di Garcia Marques, di Allende, di Fidel Castro, di Rigoberta Menchù. Lui è un grosso personaggio, io sono insignificante; però in qualche modo ricerchiamo le stesse cose".
http://www.giorgiofornoni.com/
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