Gli emigranti, Angiolo Tommasi - 1896 - 262 x 433 cm - Roma, Galleria Nazionale di Arte Moderna |
Angiolo Tommasi, livornese, vede tutti i giorni lo stupefacente esodo di chi è talmente disperato da trasferirsi al di là dell'oceano, e lo descrive così come lo vede. Il viaggio si affronta in gruppo, perchè la famiglia, o la propria compagnia, amicizia a cui si è legati per necessità intrinseca, sono l'unica cosa che resta per sopravvivere nel pericolo. La donna sola in primo piano è infatti afflitta, o forse in attesa dell'Altro.
Ma tutti sono in attesa della risoluzione della propria vita, sperando come per scommessa in un futuro positivo, basandosi solo sulla fiducia su chi è già in America e ne racconta le meraviglie. Si buttano in una scelta folle, e questo loro gesto, anche se non li portasse a una stabilità economica, è cento volte più coraggioso (e naturale) di quel chiudersi in se stessi che troveranno al loro arrivo.
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