Da un commento al video, ho scoperto che avevo notato il Centro Cultural Miguel Ángel Asturias, teatro di fama internazionale.
Sorge su di una collina a pianta triangolare, che fende con la punta la maglia quadrata del centro storico dividendo e distorcendo i suoi quartieri a est e a ovest; e l'edificio stesso è forma irragionevole posta sulla natura irragionevole. I volumi azzurri, pure e maestose forme che sono il prodotto dello spazio interno del teatro, sono attaccati da una crosta bianca, che contiene tutti gli spazi serventi: corridoi, servizi, scale.
Ogni elementi interno è riconoscibile dall'esterno; ogni bucatura sulla pelle dell'edificio è diversa in quanto ha funzioni diverse.
Questo teatro fu cominciato nel 1961 dall'architetto Marco Vinicio Asturias, ma tale progetto non fu ultimato, a causa della morte del progettista. Erano già state tuttavia costruite le fondazioni, per cui si volle che il nuovo progetto tenesse queste come vincolo a cui attenersi. Efraìn Recinos, "figura rinascimentale" secondo i biografi, artista, ingegnere, atleta, inventore e già autore del vicino Teatro all'aria aperta, fu incaricato del progetto che fu completato nel 1978.
I critici parlano di quest'opera come chiaramente ispirata alle piramidi Maya, ma la plasticità degli elementi murari e delle bucature, l'assenza di vergogna nel mostrare le scale ed i servizi, i colori vivaci e contrastanti sembrano più ispirati dalla normale città semi-spontanea centroamericana, miniera di ispirazioni.
Ad esempio, proprio a fianco di questo capolavoro dell'architettura espressionista, a piedi della collina, sorge il Mercado Sur.
Forma appuntita, determinata anch'essa dalla massa della collina, è il risultato non di una sola progettazione, ma di mille soluzioni immediate ai deversi problemi che la storia presenta. Si possono riconoscere i capannoni, dal profilo ondulato (proprio come quello del Teatro); la pensilina gialla, che ospita nuovi banchi e dà ombra ai passanti; e tutta una distesa di baracche che, pur non essendo sicuramente parte di un progetto, fanno parte del complesso. La forma finale non può essere totalmente avulsa dalla realtà: in essa nasce e si sviluppa, e da essa è limitata.
Le città hanno monumenti che nascono dalle immagini e dai contenuti suggerite dal suo tessuto stesso; il genio sa riconoscere queste immagini e sintetizzarle in oggetti.
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