L’architettura romanica, abbiamo detto, nasce dalla riscoperta della
volta come sistema di copertura. Tutti gli elementi caratteristici delle chiese
romaniche nascono per far fronte a un nuovo problema: la volta in pietra pesa
tanto, e ha bisogno di strutture che trasmettano la forza scaricata a terra.
Molti sanno come funziona un arco: la sua forma divide
il peso applicato e lo scarica sui pilastri; la volta a crociera è quadrata, e
necessita di quattro pilastri. In una basilica ci sono tre navate, e quella
centrale è più ampia e più alta, per cui la volta centrale è composta da
quadrati grandi il doppio di quelli delle navate. Ci sono pilastri che reggono
le volte delle navate laterali e pilastri che reggono sia queste che quelle
della navata centrale, che sono più alti e grandi.
Questa alternanza di pilastri crea il ritmo alternato della navata:
pila grande, pila piccola.
Le chiese romaniche si sviluppano perlopiù in Francia e in Spagna, e da
qui le maestranze provengono nel nord dell’Italia, dove trovano i primi Comuni
che ricercano un nuovo linguaggio architettonico: è il caso di Modena, appena
resasi indipendente dal Vescovo e dall’Imperatore. Il Duomo di Modena è
costruito dai cittadini per i cittadini; a parte lo straordinario ciclo dei
bassorilievi di Wiligelmo, che spiegano in immagini i contenuti del
cristianesimo non in quanto dottrina, ma in quanto esperienza che coinvolge
anche il quotidiano, la nuova architettura crea un interno buio ma accogliente,
severo ma grandioso. Qualcuno direbbe che è opprimente, ma un rifugio lo è
sempre. È anche il primo caso, dopo più di mezzo secolo, in cui si conosce il
nome del progettista, Lanfranco.
Le
maestranze europee non si fermano al nord Italia, ma insieme ai Normanni si
traferiscono anche al sud, soprattutto in Puglia e in Sicilia, dove il nuovo
sistema costruttivo assume le decorazioni e i ritmi arabi e orientali. Il Duomo
di Trani, visto dall’acqua, sembra un castello. Il volume della chiesa appare
alto il doppio del normale: infatti questa è una chiesa a due piani. La
posizione dell’edificio, con il fianco a filo sul mare, non permetteva di
scavare per ricavare una cripta; così questa occupa il piano terra, mentre
l’aula vera e propria è al livello superiore. Questa imponenza, però, la
percepisce solo chi arriva dal mare, cioè il forestiero; la facciata infatti è
semplice e non monumentale, affiancata da un campanile che, per permettere
l’arrivo alla piazza, è sospeso su una volta.
La chiesa medievale non è un simbolo di potere, ma un luogo della città
intera. (Continua…)
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