Il Presidente della
Biennale di Venezia, Paolo Baratta,
accompagnato dal Curatore della 14. Mostra Internazionale di Architettura, Rem Koolhaas, ha incontrato oggi a Ca’
Giustinian i rappresentanti di 40 Paesi
partecipanti alla 14. Mostra, che si svolgerà dal 7 giugno al 23 novembre 2014 ai Giardini e all’Arsenale (vernice 5 e 6 giugno) nonché in vari luoghi di Venezia.
Il tema scelto da Rem
Koolhaas per la 14. Mostra Internazionale di Architettura è Fundamentals
Rem Koolhaas ha dichiarato: “Fundamentals sarà una Biennale
sull'architettura, non sugli architetti. Dopo diverse Biennali dedicate alla
celebrazione del contemporaneo, Fundamentals si concentrerà sulla storia
- sugli inevitabili elementi di tutta l'architettura utilizzati da ogni
architetto, in ogni tempo e in ogni luogo (la porta, il pavimento, il soffitto,
etc.) e sull'evoluzione delle architetture nazionali negli ultimi 100 anni. In
tre manifestazioni complementari - che si svolgeranno al Padiglione Centrale,
all’Arsenale e nei Padiglioni Nazionali – questa retrospettiva darà luogo a una
rinnovata comprensione della ricchezza del repertorio di fondamenti
dell’architettura, che attualmente sembra essere esaurito.
Nel 1914 aveva senso
parlare di architettura “cinese”, architettura “svizzera”, architettura
“indiana”. Cent'anni dopo, sotto la pressione di guerre, regimi politici
diversi, molteplici condizioni di sviluppo, movimenti architettonici nazionali
e internazionali, talenti individuali, amicizie, traiettorie personali casuali
e sviluppi tecnologici, le architetture che un tempo erano specifiche e locali
sono diventate intercambiabili e globali. Sembra che l'identità nazionale sia
stata sacrificata sull'altare della modernità.
Grazie al decisivo
vantaggio di poter avviare i lavori con un anno di anticipo rispetto al
consueto programma della Biennale, speriamo di utilizzare questo tempo in più
per introdurre un certo livello di coordinamento e coerenza tra le
Partecipazioni Nazionali. Idealmente ci piacerebbe coinvolgere tutti i Paesi
rappresentati su un unico tema – Absorbing Modernity: 1914-2014 –
e indurli a mostrare, ciascuno a modo proprio, il processo di annullamento
delle caratteristiche nazionali a favore dell'adozione su scala quasi
universale di un singolo linguaggio moderno all'interno di un singolo
repertorio di tipologie.
La prima guerra
mondiale - l'inizio della globalizzazione moderna - funge da punto di partenza
delle diverse narrazioni. La transizione verso ciò che sembra essere un
linguaggio architettonico universale è un processo più complesso di quanto
solitamente riconosciuto, poiché coinvolge significativi incontri tra culture,
invenzioni tecniche e modalità impercettibili di restare "nazionali".
In un'epoca di universale utilizzo di google research e al tempo stesso
di appiattimento dalla memoria culturale, è essenziale per il futuro
dell’architettura far riemergere e mostrare questi racconti.
Raccontando in modo
cumulativo la storia degli ultimi 100 anni, le mostre che si svolgeranno
all'interno dei Padiglioni Nazionali daranno luogo a una panoramica globale
dell'evoluzione dell'architettura verso un'unica estetica moderna e, allo
stesso tempo, sveleranno all’interno della globalizzazione la sopravvivenza di
caratteristiche e mentalità nazionali uniche che continuano a esistere e
fiorire all’interno delle culture individuali, anche con l’intensificarsi della
collaborazione e dello scambio internazionali...”.
Il Presidente Paolo Baratta ha fatto il punto
sull’evoluzione della Biennale Architettura e di conseguenza sulla scelta di
Rem Koolhaas:
“Siamo universalmente
riconosciuti come il più importante appuntamento del mondo per l’Architettura;
siamo il luogo dove l’Architettura parla
di se stessa e incontra la vita e la
società civile. Proprio per questo negli ultimi anni siamo partiti dalla
constatazione della separatezza
e del divario tra la
“spettacolarizzazione” dell’architettura da un lato, e della scarsa capacità di
esprimere domanda ed esigenze da parte della società civile dall’altro. Gli
architetti sono stati chiamati prevalentemente a realizzare opere stupefacenti
e l’«ordinario» è alla deriva, verso la banalità quando non lo squallore: una
modernità mal vissuta.
Al culmine di questo
percorso abbiamo chiesto a Rem Koolhaas
di impegnarsi su questo terreno con una ricerca originale.
La Mostra evolve anche nelle sue modalità organizzative. Nata ad “imitazione”
della Mostra d’Arte e sviluppata per “inviti” ad architetti a portarci le loro
istallazioni, così come si fa per l’Arte, si evolve verso una grande Mostra-ricerca condotta
direttamente dal curatore (che è per l’appunto nominato direttore del
settore Architettura della Biennale). Ai paesi viene offerta l’opportunità di
meglio inserirsi nell’ambito di questa ricerca. La Mostra si arricchisce
sempre più di attività lungo tutto il periodo della sua apertura, con workshop, laboratori e seminari che la integrano come Mostra-attiva. Per questo abbiamo
deciso di anticipare l’apertura al
giorno 7 giugno e di dare una durata alla Mostra pari a quella della
Mostra d’Arte (circa 6 mesi).”
La 14. Mostra Internazionale di Architettura della
Biennale di Venezia presenterà inoltre, come di consueto, le Partecipazioni nazionali, con proprie
mostre nei Padiglioni ai Giardini e all’Arsenale, oltre che nel centro storico
di Venezia.
Anche per questa
edizione si prevedono selezionati Eventi
collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali, che
allestiranno le loro mostre e le loro iniziative a Venezia in concomitanza con
la 14. Mostra.
http://www.labiennale.org/it/architettura/news/08-01.html
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