"LE VERRIER, Urbain-Jean-Joseph.
- Astronomo, nato a Saint-Lô (Manica) l'11 marzo 1811, morto a Parigi
il 23 settembre 1877. Uscito dalla Scuola politecnica, si occupò
dapprima di chimica, facendosi apprezzare dal Gay-Lussac; ma ben presto
si diede tutto all'astronomia. Nel 1846 fu accolto nell'Académie des
sciences, come successore del Cassini; e in quello stesso anno, subito
dopo la scoperta di Nettuno, fu chiamato alla cattedra di astronomia
creata per lui presso la facoltà di scienze di Parigi, e fu nominato
astronomo aggiunto al Bureau des longitudes. Morto J.-F.-D. Arago
(1853), ebbe la direzione dell'osservatorio; ma il carattere duro e
autoritario finì col rendergli quell'ufficio così difficile, che nel
1870 fu sostituito con il Delaunay. Alla morte di questo (1873) fu
reintegrato in quella carica e la tenne fino alla morte.
Dalla
scoperta di Nettuno era stata assicurata, quasi di colpo, al Le V. la
più larga rinomanza, anche fuori della stretta cerchia degli astronomi.
Il confronto delle osservazioni dirette di Urano con le posizioni date
dalle tavole di A. Bouvard (1821) aveva rivelato una differenza in
longitudine, tendente ad aumentare col tempo, e già F.W. Bessel (1840)
aveva espresso l'ipotesi che un tale disaccordo fosse dovuto
all'esistenza d'un pianeta sconosciuto. Il Le V., incoraggiato
dall'Arago, prese a occuparsi del problema, e in capo a un anno, in tre
successive Memorie, ne diede la soluzione. Dimostrata, nelle prime due
memorie, l'incompatibilità tra le osservazioni di Urano e l'ipotesi che
questo pianeta sia sottomesso alle sole azioni del Sole e degli altri
pianeti, agenti secondo il principio della gravitazione universale,
ammette l'esistenza di un nuovo pianeta agente su Urano e mostra a priori come
esso debba essere situato al di là di Urano e avere una massa
considerevole. Lasciandosi guidare dalla legge di Bode, adotta l'ipotesi
che l'asse maggiore della sua orbita sia doppia di quella di Urano e,
inoltre, come prima approssimazione, ammette che l'inclinazione
dell'orbita sull'eclittica sia addirittura nulla. Nella terza memoria,
risolto un problema inverso di perturbazioni, determina per il supposto
pianeta la massa, gli elementi dell'orbita, la posizione più probabile, e
mostra come, con le ammesse ipotesi, tutte le osservazioni di Urano
risultino bene rappresentate, dentro i limiti degli errori di
osservazione. Gli osservatori accolsero con sfiducia queste asserzioni
fondate sul solo calcolo e i matematici non le accettarono che con
riserva. Direttamente inviato dal Le V., l'astronomo Galle di Berlino,
per compiacenza forse più che per convinzione, intraprese la ricerca e,
lo stesso giorno 23 settembre 1846, in cui aveva avuto dal Le V. il
risultato delle ultime correzioni, trovò, a soli 52′ dalla posizione
indicata, un astro nuovo che il giorno dopo aveva percorso nella
direzione indicata il cammino predetto dal Le V.: era il pianeta che fu
poi chiamato Nettuno."
Enciclopedia TreccaniAl principio del 1900 Félix D'Hérelle scopri, per induzione l'esistenza del batteriofago senza averlo mai visto.
All' Istituto Pasteur di Parigi, D' Herelle isola un virus dalle feci di malati di dissenteria e conia il termine «fago». Nel 1919 riesce a curare un bambino di 12 anni da una forma grave di dissenteria usando i fagi. In seguito con la stessa tecnica cura altri malati.
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