1949 |
Nel 1948 Nizzoli progetta per Olivetti la macchina da scrivere Lexicon 80. L'anno successivo disegna anche il manifesto pubblicitario: questa versione è quella prescelta al termina di una lunga serie di prove. Dopo aver messo il prodotto in relazione con un piano forte e una piovra, l'autore lo lega a un uccellino, simbolo non solo di leggerezza, ma soprattutto delle forme organiche della nuova macchina. La fotografia della Lexicon, presentata di tre quarti, evidenzia bene i profili curvilinei e la linea ammorbidita: una novità rispetto alla produzione tradizionale di casa Olivetti, orientata fino a quel momento avverso forme più aspre e taglienti. Il poster è interessante per un'inedita convivenza: quella di un'immagine fotografica, quindi estremamente realistica, con una quasi astratta. L'animale pronto a spiccare il volo, è semplificato all'estremo, la struttura corporea è poco più che una griglia di linee e colori.
1968 |
Glaser ha sempre ricordato con entusiasmo la sua collaborazione con Olivetti. Per la macchina da scrivere Valentine, disegnata da Ettore Sottsass , elabora un paio di manifesti straordinari, in cui interpreta capolavori dell'arte italiana: "nessun altra compagnia al mondo avrebbe provato a vendere macchine da scrivere in questo modo", ha detto. Uno dei due replica le tarsie lignee dello studiolo di Federico da Montefeltro nel palazzo Ducale di Urbino. Questo riprende il particolare del cane addolorato," una delle più belle immagini di animali mai eseguite", da uno dei più famosi dipinti del pittore rinascimentale Piero di Cosimo, La Morte di Procri (Londra, National Gallery). Tra il cane e Procri, di cui si vedono solo i piedi calzati da sandali, compare una squillante Valentine rossa. Come avrebbe descritto il suo dolore l'animale se avesse avuto il dono della parola e uno strumento così semplice come questa macchina?
B. Marsano, Manisfesti XX secolo, ed. Electa, Milano, 2003.
B. Marsano, Manisfesti XX secolo, ed. Electa, Milano, 2003.
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