Navigando in
Internet mi sono imbattuto in un piccolo libretto, rieditato nelle “Occasioni”
della Piccola Biblioteca Passigli.
Siccome Joseph
Roth mi appassiona perché i suoi scritti mi fanno pensare un po’ a quei quadri
dove non solo è rappresentata una scena, ma si può vedervi anche ciò che il
Pittore vi ha visto, ho subito comprato “A
passeggio per Berlino”. Non credo ci
siano contestazioni nel dire che, leggendo “il santo bevitore” ognuno abbia
visto da vicino quel barbone di Parigi e abbia riconosciuto il suo spirito, sia
stato anche sotto i ponti della Senna e questo ben prima di aver guardato il
pur bellissimo film di Olmi.
Per questo
libro, si tratta di reportage scritti da Joseph Roth negli anni 20, dopo
essersi trasferito a Berlino. In giro per la città la racconta, nei luoghi e
soprattutto nella vita che li abita.
Riporto qui
piccoli stralci di uno degli articoli, che vale, oggi, più di altri commenti
(ma ci sono anche articoli su aspetti altrettanto di attualità come, per
esempio, la questione ebraica):
“Il parlamentismo tedesco ha una posizione
poetica. C’è solo la Königsplatz a dividere il Reichstag dal verde pastorale
del Tiergarten. A un impolitico riesce difficile rinunciare a una bella
giornata di maggio in cui si riunisce il nuovo parlamento tedesco………L’atmosfera
dovrebbe essere festosa, almeno tanto festosa quanto quella che c’è
all’inaugurazione di una qualunque esposizione cui abbia contribuito la nazione
intera, indipendentemente dal partito d’appartenenza. Anche quei partecipanti
che-così pensa un impolitico- lottano contro il parlamentarismo, dovrebbero
avere rispetto, se non per questo, almeno per l’attività che loro stessi stanno
per intraprendere….Qui invece, nel Reichstag tedesco, ogni singolo partito non
ha soltanto la propria convinzione politica, bensì anche il proprio
cerimoniale. Gli sguardi (del mondo) sono rivolti ai rappresentanti del popolo
tedesco. E cosa vedono? Il passo dell’oca dei nazionalisti. Tafferugli tra i
comunisti. …Gli occhiali scuri…L’impolitico non riesce a comprendere perché,
tra tutti i professionisti del mondo, proprio il politico tedesco abbia una
tale smania irrefrenabile a volersi rendere ridicolo ancor prima di aver
iniziato con la propria politica, che è già di per sé una notevole riserva di
stupidaggini. Ma cosa può capirne l’impolitico degli enigmi della
politica?.......Ventisei milioni e mezzo di marchi hanno pagato i tedeschi per
il loro Reichstag. Indubbiamente da fuori appare imponente. Speriamo che i
delegati sappiano renderlo anche importante.”
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