P: Tu non laverai i piedi a me.
C: allora va al diavolo!
P: allora non solo i piedi, ma tutto quanto...Ma che fai??
C: ti do l'esempio.
L'immagine è dominata da Pietro gesticolante: con una mano vuole evitare l'azione del personaggio dinnanzi a lui, con l'altra vuole abbandonarsi a qualcosa che non capisce.
Il cristo è tutto teso a servire all'altro, li lava i piedi, si vede la sua mano, i suoi piedi, come se fosse un servo senza importanza. Ma dentro la tinozza si vede il suo volto. Dietro loro si vede il vino e il pane che hanno appena bevuto e mangiato (Ecco un mangione ed un bevone. Mt. 11, 19. Ma quei momenti lì erano per creare amicizia, CUM= con PANIS= pane, mangiare dello stesso pane, dunque una compagnia, un'amicizia all'uomo) e che sarà quell'ultima cena con i suoi."Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi". Gv 13,15, Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi." Gv 15,15.
Sieger Köder nasce il 3 gennaio 1925 a Wasseralfingen, in Germania, dove termina i suoi studi. Durante la seconda guerra mondiale viene mandato in Francia come soldato di frontiera ed è fatto prigioniero di guerra. Tornato dalla prigionia, frequenta la scuola dell'Accademia dell'arte di Stoccarda fino al 1951; quindi studia filologia inglese all'università di Tubinga (come parte della sua formazione di insegnante).
Dopo 12 anni d’insegnamento di arte e di attività come artista, Köder intraprende gli studi teologici per il sacerdozio e, nel 1971, viene ordinato prete cattolico. Dal 1975 al 1995, padre Köder esercita il suo ministero come parroco della parrocchia in Hohenberg e Rosenberg e oggi vive in pensione ad Ellwangen, non lontano da Stoccarda.
Gli anni del suo ministero di prete sono fra i più prolifici come ispirazione per le opere d'arte. C’è completa sinergia fra il Köder ministro e l’artista. Usa le sue pitture come Gesù usava le sue parabole. "Rivela" la profondità del messaggio cristiano attraverso le metafore, spargendo luce e colore sulla vita e sulla storia umana. L'arte di Köder è caricata pesantemente della sua esperienza personale di guerra durante il periodo Nazista e il periodo dell’Olocausto.
Oltre agli impianti esegetici e alle storie bibliche, uno dei leitmotiv di Köder è l’Arlecchino. Controparte del robot moderno – una creazione della razionalità, della logica, della progettazione, e della precisione – Arlecchino simbolizza l’irrazionalità, la poesia, la libertà, il divertimento. Arlecchino corrisponde all'arte e all'artista. In più, dietro la facciata comica c’è la realtà di ognuno di noi. Infatti, "siamo tutti dei matti", dichiara Sieger Köder. Forse Arlecchino corrisponde anche alla "stravaganza" di Dio.
fenomenale ! L'uomo si arrende al suo Dio, che si inginocchia davanti per compiere un gesto che compivano solo gli schiavi !
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