mercoledì 31 agosto 2011
Ho visto un Re
Forse la più famosa canzone di Dario Fo, dallo spettacolo "Ci ragiono e canto", del 1969. E' stata interpretata anche da Enzo Jannacci. La canzone ha una storia controversa. Fino a poco tempo fa appariva come la versione adattata di una canzone popolare catalana. Così scrivevo il 18 febbraio 2006. In realtà le cose sembrano essere assai diverse. Scrive Claudio Cormio:
" 'Ho visto un re' è stata composta per Ci ragiono e Canto N°2 che è una versione più spuria del N°1 ed era prodotto dalla "Comune", ovvero il gruppo che viene fuori attraverso varie scissioni dal Teatro d'Ottobre e da Nuova Scena.
In questa versione dello spettacolo vi sono numerose canzoni più direttamente politiche, molte dei quali scritte ex novo da Fo e spacciate per popolari.
Esisteva di questo spettacolo l'incisione in due ellepi e un libretto di testi prodotti da "La Comune" e messi in vendita militante durante gli spettacoli. In quei dischi la nostra canzone non era incisa ma compariva nel libretto. Il ritornello "Ah beh, Sì beh!" deriva da un modo di canto toscano (credo della zona del Monte Amiata ) chiamato "Bey", che fa una specie di coro Yodel e sottende il canto principale.
La canzone venne poi incisa da Jannacci in un 45 giri a firma Dario Fo per il testo e da un maestro prestanome che ha depositato la musica per Paolo Ciarchi che allora non era iscritto alla SIAE.
Probabilmente i "Trinca" l'hanno tradotta in quel periodo. Fo la ridepositò poi completamente a suo nome in anni successivi. Per questioni di "cortesia " la paternità della musica non è ad oggi stata ancora rivendicata."
In questa versione dello spettacolo vi sono numerose canzoni più direttamente politiche, molte dei quali scritte ex novo da Fo e spacciate per popolari.
Esisteva di questo spettacolo l'incisione in due ellepi e un libretto di testi prodotti da "La Comune" e messi in vendita militante durante gli spettacoli. In quei dischi la nostra canzone non era incisa ma compariva nel libretto. Il ritornello "Ah beh, Sì beh!" deriva da un modo di canto toscano (credo della zona del Monte Amiata ) chiamato "Bey", che fa una specie di coro Yodel e sottende il canto principale.
La canzone venne poi incisa da Jannacci in un 45 giri a firma Dario Fo per il testo e da un maestro prestanome che ha depositato la musica per Paolo Ciarchi che allora non era iscritto alla SIAE.
Probabilmente i "Trinca" l'hanno tradotta in quel periodo. Fo la ridepositò poi completamente a suo nome in anni successivi. Per questioni di "cortesia " la paternità della musica non è ad oggi stata ancora rivendicata."
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