Lo scopo di questo saggio è duplice: da una parte, far conoscere un autore italiano degli anni ’80 che firmava le sue opere con lo pseudonimo di Antonio De Petro e dall’altra cercare di vedere se è possibile, col materiale che abbiamo a disposizione, rispondere alla domanda: chi era veramente Antonio De Petro?
Sono passati quasi trent’anni dal “caso letterario De Petro” e sono varie le ragioni che mi hanno spinto a rispolverare questo strano ed enigmatico autore.
Prima ragione fra tutte: l’entusiasmo suscitato tra gli studenti che hanno letto l’opera di questo autore e il loro interesse per redigere tesi sul tema.
Ho sempre considerato che i piú autentici critici letterari sono i giovani, che hanno la freschezza dell’intuizione, la libertà di giudizio e soprattutto domandano alla letteratura quello che la letteratura può dare: cioè indicazioni per costruire i sogni del loro futuro.
Seconda ragione è che De Petro viene definito, dalla casa editrice che lo pubblicò, “una nuova provocazione per l’Europa letteraria” e in realtà, quando uno sfoglia una o due pagine di De Petro, si ritrova poi a leggerne tutti e cinque i romanzi, e anche se magari alla fine dice: “Non mi piace”, non riesce a dimenticarlo. Siamo quindi senza dubbio di fronte a uno scrittore affascinante, provocatorio, inusuale, a uno scrittore che vale la pena conoscere.
via PocheRighe
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