domenica 30 giugno 2013

Aircraft, Le Corbusier

"Il viaggio in America Latina, nell'autunno del 1929, trasforma completamente la sua percezione dei paesaggi e della città. Non li scopre più solo da terra, come Firenze o Roma, ma anche dall'aereo. Il fascino esercitato su di lui dall'aeronautica, dimostrato dal libro illustrato "Aircraft", pubblicato in lingua inglese a Londra nel 1935, si traduce nell'utilizzo frequente del nuovo mezzo di locomozione. Rapito dallo spettacolo della pampa e dei fiumi, abbozza dei progetti per Buenos Aires, Montevideo, San Paolo e in seguito Algeri."
Jean-Louis Cohen, Le Corbusier

sabato 29 giugno 2013

The man with a hoe, Millet, 1862


"Il lavoro è fatica fine a se stessa", "Il lavoro è la mia vita", "Io lavoro per me stesso"... Sul lavoro si sentono delle sentenze morali che dovrebbero essere valide per tutti; come delle voci espresse dalla maggioranza degli uomini che sono con te nel tuo ambiente.
Se devi far carriera, il potere ti dice che il lavoro (inteso come la tua professione) deve essere il senso della tua vita, una passione finalizzata alla produttività, al circolo vizioso del "produci e compra quello che hai prodotto".
Se invece non sei ambizioso, ecco che il potere ti dice di farti da parte, di sottometterti, tento per te il lavoro non ha senso e non deve averlo; è la tua natura, che cosa ci vuoi fare?
Nel quadro di Millet vediamo l'uomo e il frutto del suo lavoro, nel campo zappato alle sue spalle. L'espressione è esausta, di chi ha terminato l'opera e si ferma a riposare, di chi vede l'assurdo della vita e si chiede il perché della fatica. E' sempre necessario, non superfluo o volontaristico, ricordare il perché del lavoro. Il perché è un fatto, accade nella storia. Uno lavora per condizione necessaria, per la sua struttura umana di essere pieno di bisogni: ha bisogno dei frutti della terra, per cui deve zappare il campo.
L'uomo è un dato, bisogna riconoscere prima di tutto il dato che siamo. Ed ecco che, vivendo da uomo una condizione, una situazione, uno la giudica; qui nasce la cultura, che è anch'essa un fatto; chi non giudica cade nella trappola di pensare con la testa della maggioranza.

mercoledì 26 giugno 2013

The Howler

The Howler è un gioco per Smartphone. Suoni, grafica e giocabilità sono sviluppati seguendo un'unica idea. I fondali e l'ambientazione sono curatissimi: un mondo industriale dell'inizio del novecento, immaginario e affascinante. Giocando, pare di leggere un libro di Verne; senza una particolare foga del risultato, ma con il piacere del passare quel momento.


martedì 25 giugno 2013

Tiburtino 38

Quando la guerra del ’45 aveva ormai distrutto, oltre allo stato fascista, anche mezza Roma, avveniva di certo nell’animo dei cittadini una scoperta: quella di aver bisogno di recuperare il tempo.
Recuperare il tempo significava sia ricostruire, ricominciare una nuova nazione, sia fermarsi, riposarsi fisicamente dopo gli assurdi sforzi degli ultimi anni.
Anche l’architettura romana avverte questo duplice bisogno di ricostruire e di far riposare: per questo opta per un nuovo (o molto vecchio) linguaggio, lontano dalle forme audaci del moderno e ispirato piuttosto ai tranquilli borghi antichi.

martedì 18 giugno 2013

Stazione Reggio Emilia AV, di Santiago Calatrava

Come un tempo si visitavano le nuove cattedrali appena costruite come simbolo dello sviluppo della città, ora sono le grandi infrastrutture, per le nuove necessità del terzo millennio, ad attirare i visitatori. La nuova stazione dell'Alta Velocità di Reggio Emilia è piena di turisti cittadini, che approfittano della domenica per vedere questa cosa bianca e futuristica che si trova in mezzo alla zona più vuota di una piccola città. Fanno foto al treno che passa ai 300 Km/h, provano l'ascensore, cercano inutilmente il bar che ancora non c'è.

lunedì 17 giugno 2013

Ipse dixit



La barba al cielo e la memoria sento
in su lo scrigno, e 'l petto fo d'arpia,
e 'l pennel sopra 'l viso tuttavia
mel fa, gocciando, un ricco pavimento.
Michelàgnolo da Firenze

*Descrive in questa sua Rima/sonetto il modo con cui dipinse la Cappella Sistina.
La memoria è la nuca e lo scrigno il seder

venerdì 14 giugno 2013

Walton Ford e l'illustrazione naturalistica

Walton Ford è un artista americano classe 1960. Dipinge acquarelli di grandi dimensioni all’interno di uno stile personale e originale, che trae origine dalle illustrazioni per le pubblicazioni naturalistiche e di biologia. Ogni dipinto nasce da uno studio meticoloso della flora e della fauna.

Nei quadri di Ford i protagonisti sono gli stessi animali, racchiusi in composizioni piene di simboli, indizi e riferimentiironici. Dentro i suoi lavori ci sono narrazioni complesse, che citando letteratura, racconti popolari e guide turistiche, criticano sottilmente l’Occidente, il colonialismo, l’industrialismo, la politica, lo sviluppo scellerato delle scienze naturali e l’effetto dell’uomo sull’ambiente.

Un’allegoria su questo presente, vissuti attraverso gli occhi di protagonisti secondari, gli animali. Composizioni epiche, in cui il dramma lirico è come congelato per essere proposto alla visione.

Gunther Domenig, come Gehry e meglio di Gehry

Le sue architetture erano mostri distorti, facce deformi, balene arenate. Rimane nella storia la Zentralsparkasse Bank a Vienna, del 1974, opera molto amata da Bruno Zevi, composta da una facciata che si deforma e che contiene un atrio labirintico, caotico e disordinato. Per Domenig, ogni edificio era un manifesto con il quale presentare al mondo le sue idee e la sua geniale ortodossia: tra i tanti progetti realizzati e non, la sua casa (la Steinhaus), nei pressi del lago Ossiach, è un’esplosione di cemento e metallo che si presenta come un mostro primitivo in mezzo alla natura. Il restauro e ampliamento del Dokumentationszentrum Reichsparteitagsgeländ, a Norimberga, è il luogo del conflitto diretto e senza mediazioni tra il linguaggio contemporaneo e la storia. 
Ecco un confronto tra le sue opere e quelle del ben più famoso Frank O. Gehry...

giovedì 13 giugno 2013

CIPSI-Bando per la realizzazione di opere grafiche per illustrare il calendario 2014

COMUNICATO STAMPA
Bando per la realizzazione di opere grafiche per illustrare il calendario 2014 della rivista Solidarietà Internazionale del Cipsi.
Campagna “Dichiariamo illegale la povertà” – Banning Poverty 2018!
Diffondete e partecipate!

mercoledì 12 giugno 2013

Ipse dixit: spunti per conversazioni

"E poi, con la consapevolezza che una catastrofe sociale o internazionale ci aspetta da qualche parte lungo il cammino, come accettare una carriera di ripiego? Non vedo la mia salvezza, cioè la mia vocazione, che nel grande rischio. Forse potremmo tentare di rischiare insieme. Non siamo niente, e questo mi esalta. Abbiamo la totale povertà da cui nascono le opere."
Emmanuel Mounier, lettere e diari  
spuntiperconversazioni.blogspot.com

How can sound be seen?




Youtube user Brusspup who often explores the intersection between art and science just released this new video featuring the Chladni Plate Experiment. First a black metal plate is attached to a tone generator and then sand is poured on the plate. As the speaker is cycled through various frequencies the sand naturally gravitates to the area where the least amount of vibration occurs causing fascinating geometric patterns to emerge. There’s actually a mathematical law that determines how each shape will form, the higher the frequency the more complex the pattern.
via Thisiscolossal

martedì 11 giugno 2013

lunedì 10 giugno 2013

Guernica, Pablo Picasso, 1937

Ecco come Picasso vedeva cio' che rimane dell'uomo, dopo la violenza dei grandi dittatori del Novecento. Oggi possiamo guardare la tela in quanto opera d'arte, quindi, in quanto orpello estetico-concettual-filosofico. Andiamo di fatti molto fieri della delicatezza della nostra sensibilità da museo.

Guardiamo un po' a tutto, ma soprattutto alla nostra vita, come a un pezzetto di terra che possediamo e che possiamo decidere se coltivare con pomodori, tabacco, fiori, meli e quant'altro. La guardiamo come a una villetta a schiera di cui siamo proprietari e che possiamo decorare e arredare come meglio ci aggrada. 

Tuttavia un osservatore più attento, o un qualunque uomo che abbia sofferto, sa che le guerre del passato, ma anche, e soprattutto, gli olocausti, la fame, la povertà di più di due terzi dell'umanità odierna, rende quel nostro sguardo falso e illusorio.

La casa in realtà è ridotta in macerie, il campo sta bruciando, non c'é più da scelgiere il colore delle pareti o la cultura da piantare. C'é da chiamare un'impresa edile che ricostruisca cio' che è raso al suolo, i pompieri per arginare l'incendio del campo. E' la nostra umanità che è spezzettata come lo erano i corpi a Guernica. Addormentati dall'incanto del benessere, non ci rendiamo conto che siamo come i "pezzi di uomo" dipinti da Picasso.
Siamo trattati ora come studenti, ora come lavoratori, ora come elettori, ora come morosetti o figlioletti adorati, ma il tutto è ormai sgretolato: un fatto, una persona, una lettura ci faranno capire che siamo stati tenuti lontani dalla verità. 
L'illusione puo' durare a lungo, fino alla fine, fino a quell'ultimo respiro che rivela la beffa, che fa crollare cio' che avevamo penato a costruire: affetti, cose, case. Ma l'illusione potrebbe smascherarsi molto prima, se solo aprissimo gli occhi per renderci conto che non possiamo essere felici quando un altro solo soffre. Sappiamo che sotto le macerie, l'uomo anela ancora a vivere una vita umana.

Aleksander Rostov


Un'Ave Maria in samba


Caetano Veloso e Gilberto Gil, dall'album "Tropicàlia", 1968

domenica 2 giugno 2013

sabato 1 giugno 2013

"Universal base": i cavalletti per tavolo disegnati da Philippe Nigro

Letteralmente un tavolo universale, perché adattabile a qualsiasi esigenza di spazio come anche a materiali e superfici preesistenti.

La particolarità di questo Universal base, tavolo disegnato dal giovane Philippe Nigro e già selezionato alla scorsa edizione del VIA (Valorisation de l’Innovation dans l’Ameublement) a Parigi, sta tutta nell’integrazione di morsetti da falegname nelle gambe del tavolo. Morsetti, questi, che sono capaci di accogliere piani di qualsiasi natura e dimensione, grazie anche ad un sistema di allungamento presente nella traversa.

L’effetto finale, ovviamente, non può non ricordare la plasticità d’uso ed il sapore un po’ industriale proprio delle scrivanie supportate da cavalletti. Il prodotto è ancora un prototipo, ma c’è da scommettere che non faticherà molto a trovare un suo posto tra i mobili di produzione industriale.

Campionare i fumetti: Samplerman comics by Yvang

"Yvan Guillo, aka Yvang, è un fumettista francese nato nel 1971. Ha cominciato pubblicando fumetti in varie fanzine fin dai primi anni ...