Ecco l'immagine di un intraprendere insieme, di una conversazione, di un momento politico. Quelli che ne fanno esperienza sanno che è proprio così: c'è chi ne è responsabile fino a sbattere manate sul tavolo; chi ascolta guardando fisso e chi ascolta chino sulle proprie braccia incrociate; ci sono i gruppetti più distratti, c'è chi cerca lo sguardo dell'amico e chi risponde, spavaldo; c'è chi è felice del momento presente e chi ha le scarpe puntate verso l'uscita. Tutti, però, hanno quel grado di compromissione che qui è rappresentato dai vestiti sporchi e dalle mani enormi e nodose.
Infatti, intraprendere insieme un progetto comune è ciò che dà senso alle responsabilità personali nell'impegno libero, creativo e sacrificato, che, altrimenti, sono uguali a zero (e vengono travolte, o stravolte, dal potere). Dopo il lavoro dell'uomo su se stesso, il cammino comune di tali intraprese umane (e, perciò, di chi le origina, le dirige e le fa) è il contributo più grande nelle attuali circostanze sociali, politiche e storiche.
Gino Covili (Pavullo nel Frignano, 21 marzo 1918 – Pavullo nel Frignano, 6 maggio 2005) è stato un manovale, bidello e pittore "naïf".
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