venerdì 14 giugno 2013

Gunther Domenig, come Gehry e meglio di Gehry

Le sue architetture erano mostri distorti, facce deformi, balene arenate. Rimane nella storia la Zentralsparkasse Bank a Vienna, del 1974, opera molto amata da Bruno Zevi, composta da una facciata che si deforma e che contiene un atrio labirintico, caotico e disordinato. Per Domenig, ogni edificio era un manifesto con il quale presentare al mondo le sue idee e la sua geniale ortodossia: tra i tanti progetti realizzati e non, la sua casa (la Steinhaus), nei pressi del lago Ossiach, è un’esplosione di cemento e metallo che si presenta come un mostro primitivo in mezzo alla natura. Il restauro e ampliamento del Dokumentationszentrum Reichsparteitagsgeländ, a Norimberga, è il luogo del conflitto diretto e senza mediazioni tra il linguaggio contemporaneo e la storia. 
Ecco un confronto tra le sue opere e quelle del ben più famoso Frank O. Gehry...



Gunther Domenig, "Steinhaus", 1996
Frank Gehry, Museo Guggenheim, 1997

Gunther Domenig, Zentralsparkasse bank, 1979
Frank Gehry, Casa danzante, 1996

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