Sulla Basilica: L'importanza di questa basilica è data dalla sua ubicazione nel Foro Romano,fulcro politico e religioso dell'Impero. Le basiliche costantiniane ( San Giovanni in Laterano, San Pietro) si ubicavano tutte fuori le mure romane. Qui invece abbiamo un edificio che viene convertito in chiesa, dedicato ai due fratelli medici greci. Sorge su un edificio che si ritiene fosse sede del catasto romano o un ambulatorio medico. I lavari iniziano sotto il regno di Teodorico e finirono all'epoca di sua figlia Amalasunta.
La trasformazione da edificio pagano a cristiano avviene con papa Felice IV (526-530 d.C.) che vi aggiunse l'abside e fece decorare le pareti con Opus Sectile.
D'importanza capitale sono i mosaici dell'arco trionfale e del catino absidale; per il catino absidale si scelse un tema di tipo apocalittico rappresentante la Parusia ovvero la seconta venuta di Cristo che scenda dal cielo su un tappeto di nuvole facendo il gesto della Allocutio; la composizione presenta uno schema a setti figure: i Principi degli Apostoli Pietro e paolo introducono i santi titolari con il gesto di patrocinio (già pagano sulle catacombe), essi a loro volta portano corone in omaggio. Ai lati estremi sono rappresentati papa Felice Iv committente e S. Teodoro in quanto santo venerato nei dintorni. sono presenti anche elementi di tipo paradisiaco: la fenice, le palme, il fiume Giordano.La scena è drammatica, in azione, del resto la venuta in sé è un concetto dinamico; Lo schema è simmetrico; i personaggi producono ombre, si staccano dalla bidimesionalità, il terreno diventa spazio reale.
Le teste dei santi sono sono vive, pulsanti, connotate versosimilmente nelle fattezze. Colpisce il volto di san Pietro: fronte corrugata, naso evidente, volto massiccio, squadrato, i capelli piatti e schematici, quasi finti; la fissità degli occhi e degli sguardi persi nel vuoto, produce una forse astrazione:
Le teste dei santi sono sono vive, pulsanti, connotate versosimilmente nelle fattezze. Colpisce il volto di san Pietro: fronte corrugata, naso evidente, volto massiccio, squadrato, i capelli piatti e schematici, quasi finti; la fissità degli occhi e degli sguardi persi nel vuoto, produce una forse astrazione:
Matthiae definisce il mosaicista un artista che guarda al passato, mentre Kitzinger, uno che guarda al futuro. Il mosaico comunque può dirsi romano a tutti gli effetti, maturazione dello stile incominciato dal Leone Magno (Andaloro).
La visione apocalitica dell'abside è completata dai mosaici dell'arco rappresentanti l'etimasia con l'agnello mistico e la croce, i sette candelabri quattro angeli(due per lato) e i ventiquattro seniores che offono le corone.
La visione apocalitica dell'abside è completata dai mosaici dell'arco rappresentanti l'etimasia con l'agnello mistico e la croce, i sette candelabri quattro angeli(due per lato) e i ventiquattro seniores che offono le corone.
Questo mosaico è splendido e le tessee vitree rilasciano nobile lucentezza.
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