giovedì 3 dicembre 2009

L'altro Michelangelo Merisi


Due righe su il Merisi. La sua rivoluzione artistica, ("lontana" dalle altre maniere coesistenti quali il Classicismo e il Barocco) vien a volte ritenuta come semplice o lontana da modelli "colti". E' certamente una pittura "facile" agli occhi di tutti, una pittura di cui si può cogliere il dramma che pervade lo spazio, la luce che costruisce le masse che occupano un posto presciso...

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Una pittura naturale illusionisticamente. Non c'è ombra di dubbio che il  nostro artista (oggigiorno usato abbusivamente in un sin fin di mostre, facendo sì che esso perda tutto il suo intrinsecco fascino...)
sia molto colto: Basti pensare alla Madonna dei Pellegrini o alla Conversione di S. Paolo per capire la forse inspirazione alla statuaria classica. Ci sarebbe poi il discorso, un po' troppo complicato, su Caravaggio disegnatore... Mi trovo d'accordo con l'affermazione della studiosa Giovanna Sapori, che ritiene impossibile che un artista del calibro di Caravaggio non abbia mai eseguito dei disegni. Sapiamo che nella formazione dell'artista presso la bottega di un maestro, il disegno occupa un posto molto importante. Lo storico dell'arte, poeta e incisore lui stesso, Alfredo Petrucci, parla persino di "Caravaggio acquafortista"... ma è soltanto un'ipotesi.



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