domenica 11 aprile 2010

KATECHISMUS DER DENKMALPFLEGE


Max Dvořák (1874- 1921)
Nota introduttiva

Allievo di F. Wickhoff, discepolo di Riegl, nel 1909 Max Dvořák ottenne la cattedra di Storia dell’arte all’Università di Vienna. D. è un prestigioso esponente della Scuola di Vienna, un'istituzione accademica che diede origine a un nuovo approccio teorico nello studio della storia dell'arte, rappresentata da Franz Wickhoff, da Alois Riegl, dallo stesso Max Dvoràk e da Julius von Schlosser. Postulati fondamentali di questo nuovo approccio teorico sono lo studio filologico dell’opera d’arte, nella sua componente materiale ed estetica, e la concezione paritetica delle arti, degli stili e delle epoche. Al 1916 risale il Catechismo per la tutela dei monumenti, suddiviso in sei capitoli dedicati ai pericoli del patrimonio monumentale, al valore del patrimonio artistico, ai doveri della società, consigli pratici rivolti alla tutela, alla conservazione e al restauro. il Catechismo fu pubblicato per conto del governo austriaco e precisamente per la commissione centrale per la difesa dei monumenti. Sarà Italia Nostra, nel 1972, a pubblicarlo in Italia sul suo bollettino. Alle origini del pensiero di Dvořák sulla tutela dell’opera d’arte è uno stretto legame tra arte, storia e sviluppo della civiltà. A questo proposito si deve ricordare che nell’Ottocento, l'interesse per i caratteri nazionali e popolari delle diverse civiltà si era fatto sempre più vivo. Nel Catechismo Dvořák, pur riflettendo l’esaltazione dell’individualità collettiva di contro all’universalismo illuminista, supera il nazionalismo tedesco a vantaggio di una concezione, che superi i confini geografici del singolo paese. Catechismo non è altro che “l’insieme degli elementi fondamentali di una dottrina”, esposti al fine di suggerire una via etica da seguire. In questo senso l’opera di Dvořák , come ricorda Scarrocchia, “si estende oltre i limiti del Catechismo” e “indica una nuova frontiera didattico- pedagogica per la cultura di conservazione nel suo complesso” (Carta del 1931: per l’idea di una tutela del patrimonio che interessi tutti gli stati tutori di civiltà; per l’idea di sensibilizzazione dell’infanzia al rispetto del patrimonio).

Il Catechismo
Il pensiero di Dvorak è rivolto prevalentemente alla conservazione, alla manutenzione e alla tutela dell’intero patrimonio: dall’edificio monumentale (composto dalle rovine e dagli edifici antichi, fra i quali si distinguono quelli ancora in uso), all’oggetto d’arte e d’artigianato; dalle sculture alle pitture (su tavola o su tela) e ancora agli affreschi. Secondo una concezione comune alle tre carte del restauro, l’intervento diretto sull’opera d’arte, posto il suo carattere “eccezionale”, non si esprime mai nella totale integrazione del manufatto. L’attenzione per il carattere originario del monumento, inteso non solo come oggetto materiale ma anche come il complesso delle relazioni che esso stringe con l’ambiente circostante, testimonia la grande modernità del pensiero di Dvorak (vedi anche Riegl).

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