Salerno in fase di restyling. Dopo i progetti, in fase di ultimazione, che portano la firma di nomi eccellenti del panorama dell'architettura internazionale, la stazione marittima di Zaha Hadid, il Crescent di Bofill, è la volta di Santiago Calatrava firmare l'ultimo progetto importante. Si tratta del nuovo porto turistico di Marina di Arechi, nella zona sud di Salerno, tra Torre Angellara e il fiume Fuorni, nelle aree antistanti lo stadio di Arechi; si estenderà su una superficie di circa 24mila metri quadri e su uno specchio d’acqua di 250mila metri quadrati.
Immaginato a 70 metri di altezza per non incidere sulla linea costiera, il porto sarà in grado di accogliere circa mille imbarcazioni comprese tra gli otto ed i cinquanta metri di lunghezza e dotato di un ventaglio completo di strutture per l’assistenza nautica. Partendo dalla Stazione Marittima di Zaha Hadid cui si collegherà, come una cerniera, l'intervento del suo connazionale, il catalano Ricardo Bofill, sul Fronte del Mare, si arriva sulla spiaggia prossima allo stadio Arechi, dove sorgerà il nuovo porto turistico. In altri termini, tutta l'area di mare che bagna Salerno, a partire dal Molo Manfredi, vedrà impegnata in un grande confronto il meglio dell'architettura mondiale.
Gli spazi ed i servizi del Marina d’Arechi-Port Village saranno organizzati per soddisfare i bisogni di chi viaggia per mare e le esigenze di quanti frequenteranno la struttura nell’intero arco dell’anno, in cerca di un luogo e di servizi di qualità dove poter trascorrere il tempo libero. Si sono individuate due modalità di accesso al porto turistico da parte di coloro che usufruiranno delle aree del port village: dal mare e da terra. Una volta inseriti nel percorso del port village i clienti, giungano essi con la barca o con l’automobile, avranno a disposizione gli stessi servizi e le medesime attività di svago e divertimento.
Per chi arriva dal mare, l’offerta dei servizi di accoglienza è pensata per soddisfare una fascia di bisogni piuttosto ampia. Centri pulsanti del porto turistico saranno lo Yachting Club e l’Agorà comune: si tratta di due realtà sospese tra il mare e la terra, dove sia possibile lo scambio di beni e servizi e la creazione di ricchezza mediante la convergenza tra le differenti modalità di consumo dei diversi users della struttura.
L’Agorà comprenderà sale lettura, sale TV, bar e spazi comuni che costituiranno lo scenario ideale per i momenti di aggregazione e di incontro per quei clienti per intendono prolungare in maniera “attiva” la loro presenza all’interno della struttura da un momento all’altro della giornata.
Il Marina d’Arechi-Port Village si propone, quindi, di diventare un polo di aggregazione e di attrazione anche al di là delle funzioni strutturali, assumendo le caratteristiche di valore aggiunto rispetto all’offerta in ambito regionale ed extra-regionale, inserendosi in un vasto programma di trasformazione urbana con l'intento di cambiare progressivamente e radicalmente il volto della città.
tutto questo non ripristina il paesaggio,questo genere di architettura non risolve i problemi della residenza e della relazione umana, non risana anzi divarica,cerce di distogliere l'attenzione dal problema dello sperpero in soluzioni architettonicamente inutili ripsetto i gravissimi problemi delle città di oggi, delle coste delle speculazioni,danneggia il paesaggio naturale ed è quindi nocivo.Se è arte la si esegua con fondi privati non privando la comunità di quanto le è necessario,anzi, indispensabile.Non è più tempo per archistar.
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