giovedì 14 luglio 2011

EIAPOPEIA. L’INFANZIA NELL’OPERA DI PAUL KLEE

Museo Archeologico Regionale
26 Giugno 2011 - 11 Settembre 2011
Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00


L'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin, ha inaugurato sabato 25 giugno 2011, alle ore 18, al Museo Archeologico Regionale di Piazza Roncas ad Aosta, Eiapopeia. L’infanzia nell’opera di Paul Klee, un progetto espositivo realizzato dall’Assessorato in collaborazione con il Zentrum Paul Klee di Berna e la Fondazione Antonio Mazzotta di Milano, curato da Alberto Fiz. 
“Sono particolarmente lieto di presentare, nell’ambito del programma espositivo 2011 dell’Assessorato, questa mostra dedicata a un grande protagonista dell’arte del Novecento, Paul Klee - dichiara l’Assessore Laurent Viérin. - L’estate culturale valdostana si arricchisce così di un’iniziativa di indiscutibile interesse e di rilievo internazionale, che si inserisce in un calendario di eventi che intendono promuovere la cultura in tutti i suoi aspetti, formando un'offerta coordinata e integrata tra siti e beni culturali, eventi e esposizioni di alto livello. L’obiettivo è quello di promuovere la nostra bella regione ed incrementare così il turismo culturale, punto di forza per lo sviluppo dell’economia locale. 
La rassegna – prosegue l’Assessore - consentirà al pubblico di approfondire la conoscenza di una delle figure più rappresentative delle avanguardie artistiche del secolo scorso. È inoltre per noi un onore collaborare con il Zentrum Paul Klee di Berna, il più importante museo dedicato interamente al pittore di origine svizzera, e con la Fondazione Antonio Mazzotta di Milano per la realizzazione di questo inedito progetto espositivo”. 
La rassegna, il cui comitato scientifico è formato da eminenti studiosi italiani e stranieri quali Pietro Bellasi, Michael Baumgartner, Guido Magnaguagno, Gabriele Mazzotta e Juri Steiner, propone un tema cruciale della poetica di Klee attraverso 120 opere tra disegni, dipinti e tecniche miste, molti dei quali mai esposti prima d’ora in Italia. L’esposizione presenta un nucleo di testimonianze fondamentali provenienti dal Zentrum Paul Klee, la più importante istituzione dedicata all’artista, completato da alcune opere provenienti da collezioni italiane e svizzere. I lavori esposti si sviluppano dal 1883, quando Klee bambino realizza i suoi primi schizzi, sino al 1940, anno della sua scomparsa. Dopo l’esposizione al Museo Archeologico Regionale di Aosta, unica tappa italiana, la rassegna approderà al Zentrum Paul Klee di Berna. 
Ben lontano dall’evocare una presunta condizione di purezza, Klee considera l’infanzia una fase primordiale in cui la rappresentazione non necessita di essere filtrata dalla componente razionale. “I signori critici – scriveva lo stesso Klee – dicono spesso che i miei quadri assomigliano agli scarabocchi dei bambini. Potesse essere davvero così! I quadri che mio figlio Felix ha dipinto sono migliori dei miei.” Fondamentalmente, il segno dell’infanzia consente di andare oltre ogni forma di convenzione culturale per giungere a uno dei concetti base della sua ricerca: “L’arte non ripete le cose visibili, ma rende visibile.” La Mostra - nel titolo il termine eiapopeia evoca la ninna-nanna, ma anche la fantasia e la libertà espressiva - rappresenta un excursus originale, introdotto da un disegno eseguito da Klee all’età di quattro anni, intitolato Bambin Gesù, e si conclude con una composizione del 1940, Uomo e albero, dove l’artista, con piena consapevolezza, tende ancora verso forme elementari mantenendo intatta l’ispirazione infantile. 
Ma sono molti gli aspetti dell’opera di Klee proposti nella rassegna, dove l’infanzia, come fonte di energia creativa, tocca differenti soggetti, in particolare maschere, figure, famiglie, ritratti, paesaggi, in una moltitudine di forme realizzate talvolta con ironia e sarcasmo. È lo stesso Klee a descrivere un’opera celebre come Bambola snodata del 1939, presente al Museo Archeologico: “una figura smembrata non ha bisogno d’un punto d’appoggio formale. Sta librata. Dove? Come? Una via d’accesso qui ce la possiamo ricostruire con l’immaginazione.” 
La mostra, inoltre, propone un tema di fondamentale importanza come quello degli angeli (tra le opere esposte, Angelo nel giardino dell’infanzia del 1939), che per Klee non sono né immortali, né divini: i suoi angeli hanno un corpo, sono imperfetti, ma nello stesso tempo appaiono come entità mediane, raffigurati con sagome informi e disegnati come fossero bambini, che sanno scoprire i segreti nascosti delle cose e appaiono in continuo divenire. 
L’esposizione al Museo Archeologico si distingue anche per una serie di letture trasversali e in tale contesto si inseriscono le marionette realizzate da Klee per il figlio Felix tra il 1916 e il 1925. Si tratta di un mondo immaginario, dove l’artista realizza i propri personaggi utilizzando ogni tipo di materiale, da frammenti di abiti usati a gusci di noce, dal cartone alle prese elettriche: un’infinita serie di assemblages che strizzano l’occhio con ironia alle avanguardie storiche, siano esse Dada o il Bauhaus. Nell’ambito della rassegna è presentata la ricostruzione del teatro delle marionette, a cura di Andrea Comotti e Beatrice Laurora, basata sul modello creato da Klee. Il corpus pittorico e grafico è inserito in un percorso multimediale che propone proiezioni dei primi cortometraggi dei fratelli Lumière sull’infanzia, in una relazione diretta con gli anni di formazione di Klee. 
In effetti la figura del bambino fa la sua prima apparizione nel cinema lo stesso giorno in cui esso nasce ufficialmente, cioè nella celebre serata del 28 dicembre 1895, organizzata dai fratelli Lumière a Parigi, al numero 14 di Boulevard des Capucines. 
La rassegna, che rimarrà aperta sino all’11 settembre 2011, è accompagnata da un catalogo bilingue italiano e francese, edito da Mazzotta, in cui sono riprodotte tutte le opere in mostra, accompagnate da saggi di Michael Baumgartner, Pietro Bellasi, Alberto Fiz, Osamu Okuda, Juri Steiner. 



Info:

Biglietti: € 5,00 intero, € 3,50 ridotto, riduzione 50% soci TCI, gratuito per i minori di 18 anni e per i maggiori di 65. 


Per ulteriori informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura 
Servizio attività espositive: tel. 0165.274401 
E-mail: u-mostre@regione.vda.it 
Museo Archeologico Regionale: tel.0165.275902 
Internet: www.regione.vda.it 

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