sabato 17 settembre 2011

monografie: Richard Neutra


Architetto austriaco (Vienna 1892-Wuppertal 1970). Svolse la sua prima attività a Vienna, nello studio di Adolf Loos(fino al 1918), e poi a Berlino,dove collaborò con Erich Mendelshon fino al 1923, quando si trasferì negli Stati Uniti; qui, dopo una breve esperienza a Chicago e contatti con Wright, nel 1926 si stabilì definitivamente a Los Angeles, dove in seguito aprì un fortunato studio professionale. La ricca clientela californiana offrì a Neutra la possibilità di una vasta produzione, soprattutto nella tipologia della “villa”, che l'architetto risolse nello studio di spazi semplici e rigorosi, aperti all'elemento naturale, organizzati da elementari incastri di piani e scanditi dall'alternarsi di superfici candide e ampie zone vetrate. Uno stile chiaro, trasmissibile e imitabile, che Neutra sostanzialmente non mutò in tutta la sua carriera (dalla Lovell Health House a Los Angeles, 1927-29, alla villa Kaufmann nel Deserto del Colorado, 1946-48) e che ebbe un notevolissimo influsso sull'architettura americana degli anni Trenta e Quaranta, specie nel cosiddetto “stile californiano”. La formazione razionalista, lo studio di moduli spaziali intercambiabili, lo sviluppato interesse tecnologico portarono Neutra a occuparsi attivamente di problemi costruttivi per edifici “di serie”, come scuole e ospedali, nei quali quella stessa meccanicità ripetitiva che contraddistingue le sue opere trovò un funzionale campo di applicazione (centro clinico di Newport Beach). Neutra può essere definito come “progettista totale”; infatti, non si limitò mai alla composizione e progettazione architettonica, ma si occupò di molti elementi complementari a questa, dal mobilio fino ai più banali oggetti di uso quotidiano.
Nonostante sia riconosciuto come uno dei più grandi architetti del secolo XX , il suo libro "Survival Through Design", scritto più di cinquanta anni fa, è stato ampiamente dimenticato, nonostante il fatto che costruire ecologicamente e sano sia divenuto parte significativa del movimento ambientalista. Nel suo libro Neutra si batte per un'architettura basata sulle cognizioni delle necessità fisiologiche e psicologiche dell'uomo e non solo sull'estetica. Per questo motivo sembra utile riportare, su questa pagina, alcuni dei più significanti brani del suo libro:
"La natura è stata troppo a lungo violentata dalle invenzioni dell'uomo costretta a sopportare gioghi, corsetti e metropolitane mal aerate. Probabilmente perché i nostri odierni fabbricanti di prodotti di massa sono particolarmente lontani dalla natura. Tuttavia dai tempi di Sodoma e Gomorra, l'originaria natura organica è stata violentata, più e più volte, dall'uomo, da questo superanimale che lotta ancora per il proprio equilibrio. Ci sono sempre stati eventi premonitori, profeti, diluvi universali e nuovi inizi".
"Ciò che noi chiamiamo brevemente natura include tutto ciò che è parte delle necessità e delle caratteristiche degli organismi viventi. L' intero mondo dei fenomeni organici, negli sfoghi della nostra evidente immaturità, è spesso trattato contropelo e in contrasto al "piano supremo", quello della consistenza e delle necessità biologiche. In tempi passati, agire in questo modo era considerato un peccato e le divinità minacciavano con la morte i peccatori per questa loro colpa. Oggi invece abbiamo messo da parte l'aspetto etico morale, forse troppo sconsideratamente. Per noi uomini odierni, la questione è però ancora la stessa: o sopravvivere in virtù di un comportamento saggio e corretto o essere condannati a morte a causa dei nostri propri errori".


"Nella creatività umana vediamo ancora emergere la continuata evoluzione organica, che si prolunga nel futuro concepito dall'uomo. In ogni caso, lo sviluppo fenomenale ed intensivo della corteccia cerebrale umana non si è rivelato ancora con certezza un vicolo cieco o un malinconico insuccesso. Sicuramente, questo così particolare cervello umano comporta spesso problemi, ma è anche in grado di fornirci degli aiuti non ancora sperimentati che ci permettono di sopravvivere. Noi ci siamo attardati nel richiamare e sfruttare tutte le nostre forze e risorse potenziali per arrangiare, a nostro uso e consumo, in modo sostenibile, uno spazio individuale e comune di vita. Le velenose montagne di rifiuti causati dalla nostra negligenza e dai nostri misfatti, vecchi o nuovi, ci circondano nel nostro ambiente. Le confuse macerie dei secoli, senza nesso a qualsiasi attuale fine pratico, si mischiano, nel modo più fastidioso, con la nostra frequente debolezza, spesso arbitrariamente, nella volontà di creare ordine".

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