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La somiglianza con la sculture invece si nota in particolare nella seconda stesura del dipinto , nei nudi rossi in cui la muscolatura è molto più evidente rispetto alla prima versione. Questa revisione radicale del linguaggio pittorico che assume i modi della scultura, c’era anche in Gauguin con la differenza che egli inseriva l’idolo nel quadro, qui invece è il quadro ad essere eseguito in toto come una scultura tribale(47). Diceva Matisse che il quadro è come un libro, per essere compreso a fondo va letto e riletto ovvero guardato e riguardato attentamente(48).
38 Henri Matisse “La tovaglia (Armonia in rosso)” 1908, olio su tela (180,5 x 221 cm.). Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo.
39 Henri Matisse“ Natura morta con pannello 'La danza'”, Museo dell'Ermitage, San Pietroburg.
40 FOURCADE, MONODE-FONTAINE,1993, pag 80.
41 Henri Matisse “La musica” Giugno-Luglio 1907, olio su tela ( 73 x 60 cm.). Museum of Modern Art (MoMA)New York .
42 Henri Matisse “La danza I” 1909, olio su Tela (390 × 260 cm) Museum of Modern Art, New York.
43 Henri Matisse “La danza II” 1910, olio su tela (260 x 390 cm.) Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo.
44 Pablo Picasso,“Demoiselles d'Avignon” 1907, olio su tela(243,9 × 233,7 cm). MoMA, New York
45 Ricerche analoghe a quelle di Matisse si trovano nell’evoluzione artistica di Picasso che parte dallo studio del primitivismo iberico . Il panorama iconografico a cui i due artisti fanno riferimento è lo stesso, ma le conclusioni a cui giungono spesso sono opposte.
46 “Anche la scultura era sempre fatta per organizzare. Per ordinare le mie sensazioni, per cercare un metodo che mi convenisse completamente. Una volta trovatolo in scultura, mi serviva per la pittura”. In Jean Guichard-Meili, 1967, Henry Matisse, son ouvre, son univers, Fernand Hazan, Paris, cit. in FOURCADE 1972, nota 45, pag. 40.
47 Cfr. MESSINA 1993, pag. 205.
48 “C'est une image. Comme le livre sur le rayon d’une bibliothèque ne montrant qu’une courte inscription qui le désigne, a besoin, pour livrer ses richesses, de l’action du lecteur qui doit le prendre, l’ ouvrir et s’ isoler avec luipareillement le tableau encerclé dans son cadre et formant avec d’autres tableaux un ensamble sur le mur d’ un appatement ou d’un musée, ne peut etre pénétré sans que l’attention du spectateur se concentre spécialment sur lui. Dans les deux cas pour etre aprécié l’ objet doit etre isolé de son milieu (contrairement à la peinture architecturale). C’est ce qui m’a fait écrire que le spectateur doit aller au-devant, c’est á la recherche que j’aurais du écrire pour etre plus précis”. Cit in FOURCADE, MONODE-FONTAINE,1993, pag. 26.
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