venerdì 8 aprile 2011

100 capolavori dallo Städel Museum di Francoforte

Palazzo delle Esposizioni
A cura di Felix Krämer
1 aprile  – 17 luglio 2011

La mostra rappresenta la prima occasione per una presentazione in Italia delle collezioni del celebre museo di Francoforte, una delle più ricche e prestigiose raccolte europee d'arte antica e moderna, fondata nel 1815 dal mercante e banchiere Johann Friederich Städel. In adesione alla vocazione "modernista" di Palazzo delle Esposizioni, la selezione proposta si orienta sulla porzione otto-novecentesca della collezione tedesca, offrendo una panoramica che spazia sulla storia dell'arte europea dai Nazareni ai Romantici, dal Realismo all'Impressionismo, dal Simbolismo alle Avanguardie. Articolata in sette scansioni stilistico-cronologiche da distribuire nelle sette gallerie ai lati della monumentale Rotonda di Palazzo delle Esposizioni, la mostra presenterà, tra gli altri, capolavori di Tischbein, Koch, Corot, Monet, Degas, Renoir, Van Gogh, Cézanne, Böcklin, Feuerbach, fino a Moreau, Redon, Hodler, Munch, Beckmann, Ernst, Klee, Picasso. La mostra apre sullo scenario del classicismo tedesco di primo Ottocento, introdotto dal celeberrimo ritratto di Goethe in riposo sullo sfondo della campagna romana, realizzato nel 1787 da Tischbein e diventato simbolo assoluto del mito italico del Grand Tour. A seguire, un vasto omaggio all'impressionismo francese - dai paesaggi realisti di Corot e Courbet al radioso impressionismo dei ritratti di Renoir fino alle sontuose atmosfere parigine di Degas. Lo snodo centrale della mostra è dedicato al Simbolismo, rappresentato dai suoi protagonisti assoluti (Böcklin, Ensor, Moreau, Munch e Redon) con le loro evocazioni di mondi immaginati e inquietanti, cui fa eco un raffinato gruppo di opere Nabis (Bonnard, Vallotton e Vuillard). La mostra dà spazio quindi a capolavori dell'Espressionismo tedesco, rappresentato dai gruppi Die Brücke (con Heckel e Nolde) e Der Blaue Reiter (con Marc e Jawlensky), la cui produzione si orienta su una formula pittorica drammatica e radicale.
A Max Beckmann, artista di marca espressionista ma difficilmente riducibile ad una corrente precisa, e al suo stile potente ed incisivo che riflette le complessità della cultura europea d'inizio secolo, è dedicata un'intera sezione, mentre lo sperimentalismo visionario di artisti come Max Ernst, Paul Klee e Pablo Picasso offrono, in conclusione della mostra,  una panoramica d'eccezione sul confine novecentesco della modernità.


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