Caratteristico dei tempi come il nostro è lo spreco di energie. Si è sempre troppo giovani, che vuol dire troppo scioccamente complicati e impacciati, di fronte alla inverosimile possibilità di realizzare cose fino a ieri proibite. E dei giovani accostarsi alla vita, per esempio a una donna, con un complesso bagaglio di idee preconcette e astratte, di esigenze, di ombrose suscettibilità, che logorano e strappano i nervi. A troppa gente ormai – giovani e anziani – manca l’arte di lasciar parlare le cose, di accettare il proprio destino, di trovarsi d’accordo con se stessi.
Di una nuova letteratura, di Cesare Pavese, pubblicato su «Rinascita», maggiogiugno 1946. (Il dattiloscritto porta una data a timbro: 26 gennaio 1946).
pocherighe.org
Di una nuova letteratura, di Cesare Pavese, pubblicato su «Rinascita», maggiogiugno 1946. (Il dattiloscritto porta una data a timbro: 26 gennaio 1946).
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