Chi si trova a Roma ci rimanga e non  se la perda, chi può ci vada apposta, e si goda questa iniziativa straordinaria, trascorrendo un’intera notte (Michelangelo  Merisi, detto il Caravaggio, morì a soli 39 anni, quattrocento anni fa,  il 18 luglio 1610 a    Porto Ercole, dove la teca con le ossa del celebre pittore è esposta al Forte Stella), a partire  dal 17 luglio alle 19,00 fino al 18 alle 9,00: i visitatori saranno a  diretto contatto con il genio universale di Caravaggio percorrendo un  itinerario lungo 15 capolavori indiscussi custoditi nei musei e nelle  chiese romane. Roma, va detto, è la città, dove il Pittore si trasferì  nel 1592 e dalla quale fu costretto a fuggire nel 1606, che  ospita il  maggior numero di opere realizzate dal celebre "pittore della luce": in  tutto ben oltre venti. 
L’iniziativa  davvero unica ed encomiabile è della Soprintendenza Speciale per il  Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale  della città di Roma.
L’apertura straordinaria della Galleria Borghese e delle chiese  romane nelle quali sono da più di quattro secoli sono custoditi i  capolavori del grande Pittore consentirà a tutti di vivere una notte  indimenticabile. 
Accanto a cinque grandi capolavori del Caravaggio della Collezione  Borghese – il  “Fanciullo con canestro di frutta”, il “Bacchino Malato”,  la  “Madonna dei Palafrenieri”, “San Gerolamo scrivente” e “Davide con  la testa di Golia” – (il “San Giovanni Battista ” non sarà visibile, in  quanto è in mostra a Porto Ercole), permanentemente in mostra nei saloni  della Galleria Borghese, saranno per l’occasione esposte altre quattro  opere straordinarie del grande Artista lombardo provenienti dalle  collezioni della Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini  (“Giuditta con la testa di Oloferne” e “Narciso”), della Galleria  Corsini (“San Giovanni Battista”) e della Pinacoteca dei Musei  Capitolini (“San Giovannino”). 
Un totale di nove  capolavori, uno accanto all’altro.
Altri sei  capolavori potranno essere ammirati nelle “Chiese del Caravaggio” in  apertura straordinaria, facilmente raggiungibili in quanto collegate fra  loro da una linea speciale, la “Linea Caravaggio” che collegherà la  Galleria Borghese e le chiese romane, e cioè la Basilica di  Sant’Agostino, nella Cappella Cavalletti, con la “Madonna di Loreto”, o  “Madonna dei Pellegrini”, la Chiesa di San Luigi dei Francesi con nella  Cappella Contarelli, il “Martirio di San Matteo”, “San Matteo e  l’Angelo” e la “Vocazione di San Matteo”, fino alla Basilica di Santa  Maria del Popolo (aperta fino alle ore 01.00) con, nella Cappella  Cerasi, la “Crocifissione di San Pietro”e la “Conversione di San Paolo”.  Va ricordato che i Santi Pietro e Paolo sono i Santi patroni di Roma.
Tutto, quindici quadri, ad ingresso libero fino ad esaurimento della  capienza, con visite guidate gratuite ai luoghi romani del Caravaggio.
Peccato che dalla “Notte di Caravaggio” rimangano esclusi altre otto  grandi opere come: la “Deposizione” della Pinacoteca dei Musei Vaticani,  il “Riposo durante la fuga in Egitto” (in esposizione a Genova) e la  “Maddalena penitente” della Galleria Doria Pamphilj (salvo diversa  indicazione), la “La buona ventura ” dei musei Capitolini (in restauro),  il “San Francesco in meditazione” della Galleria Nazionale di Arte  Antica di Palazzo Barberini, il “San Francesco Orante” (forse una copia  del precedente) nella Chiesa di Santa Maria Immacolata o Chiesa dei  Cappuccini, in via Veneto (entrambi in mostra a Lecce). Mancheranno poi  la “Conversione di Saulo”, nella Collezione Privata dei Principi  Odescalchi nel Palazzo dei Santi Apostoli, ed, ancora una volta, il  discusso “Ritratto di Paolo V Borghese” appartenente alla Famiglia  Borghese. Oltre al meno noto ed ovviamente intrasportabile olio su muro  dipinto nel gabinetto scientifico del cardinal Del Monte, presso il  Casino della Villa oggi Buoncompagni Ludovisi dal titolo “Giove, Nettuno  e Plutone”, tutti e tre, sembra, suoi autoritratti.
Sarà per un’altra volta, intanto però lo speciale bus “Linea  Caravaggio” potrebbe diventare una linea turistica e collegare Gallerie,  Musei, Palazzi e Chiese romane che ospitano tutti i Caravaggio romani,  diventando così un modello per la fruizione di un patrimonio artistico  irripetibile.
di Enrico Costa Prof. Ordinario di Urbanistica, Presidente del Corso di Laurea in  “Urbanistica"
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