mercoledì 30 aprile 2014

Il rischio

Una tribù della Nuova Guinea, i Toulambi, rimasta isolata dal resto dell'umanità per secoli, incontra una spedizione di uomini occidentali e papuani. Cosa accade quando si incontra qualcosa di diverso?


Dubai: il falco e i piccioni

martedì 29 aprile 2014

La facciata e la piazza - 2

Quando la chiesa non rinuncia a mostrare la facciata, si creano situazioni interessanti soprattutto quando determinati limiti di spazio e tempo impediscono un progetto puro e semplice; cioè quando la facciata si deve adattare alla strada o alla piazza, o ai limiti economici, o ai cambiamenti della città intorno. Camminando per Roma si osservano tanti esempi di questo tipo.

Un esempio è la chiesa di S. Silvestro al Quirinale, la cui facciata è completamente slegata dall'orientamento dell'edificio, essendo questo diagonale rispetto alla strada. La causa di ciò è che la nuova via XXIV Settembre sostituì la via di Monte Cavallo precedente: "la chiesa si trovò perciò a essere sopraelevata di circa 9 metri rispetto al nuovo piano stradale. Il problema dell'accesso fu risolto lasciando un portale "teatrale" sul piano stradale costruendo una scala interna (con ingresso da un portoncino a fianco) per accedere alla chiesa. L'ingresso in questo modo non è più frontale, come normalmente accade, ma avviene, dopo aver salito due rampe di scale discretamente ripide, dal transetto sinistro, con un singolare effetto di spaesamento."

martedì 22 aprile 2014

La facciata e la piazza - 1

Le chiese spesso comunicano attraverso la facciata. Cosa comunicano? La forma e la dimensione della chiesa stessa, essendo come un piano di sezione del suo corpo allungato; lo stile architettonico/artistico; la severità o la dimostrazione di sfarzo che il committente vuole. Spesso, perciò, la facciata è solamente una bugia, un muro incollato, un fondale da Cinecittà; ma anche quando fosse veritiera e bella, è un disegno, una rappresentazione. La facciata provoca una visuale soltanto frontale e quindi bidimensionale, pittorica, di un oggetto tridimensionale e fatto per essere guardato  muovendosi.
S. Sabina, Roma

venerdì 18 aprile 2014

Libero Andreotti, Bassorilievo

Perché giaccio io nel fondo delle tenebre e invoco questa cosa e non posso fare a meno di invocarla? Perché esiste questa invocazione? Comunque la creatura, nel fondo delle tenebre, sempre la invoca.

giovedì 17 aprile 2014

Politiche culturali



Resta pero' una domanda: sarebbe oggi possibile iniziare simili imprese? [L'autore si riferisce alle iniziative culturali promosse dal fascismo] Non credo - per motivi positivi e negativi: positivi perché non c'è più un dittatore che possa decidere quali iniziative realizzare e quali sopprimere; negativi perché agli occhi degli odierni politicanti la cultura non conta, tant'é vero che i pochi politici colti devono nascondere questa loro vergognosa condizione se mirano alle elezioni. Non riesco poi a figurarmi gli italiani di Berlusconi, Fini e Bossi gonfiarsi il petto di orgoglio all'idea di un nuovo festival da dedicare alla musica classica, come non riesco a figurarmi i contemporanei anglo-beceri-sudditi di Blair e Bush, che, con le loro controparti tedesche hanno compato mezza Toscana, offrire aiuti finanziari ad imprese di alta cultura, se non per motivi pubblicitari. Qui si tratta pero' non della differenza tra dittatura e democrazia, bensi della differenza tra un mondo passato e il mondo in cui oggi viviamo.
Harvey Sachs

domenica 13 aprile 2014

Alvaro Mutis

Ha fallecido Alvaro Mutis a los 90 años. Novelista, poeta, ensayista, toda la obra de este escritor establece vasos comunicantes. Forma parte de una familia de autores, no de escritores a secas, o sea, aquellos que han construido una obra diferenciada e intransferible, admirable, digna de amarse pero imposible de imitar. Mutis se siempre, y en todos su libros, otro y él mismo de manera que cuando uno abre un libro suyo que no conocía, sabe de antemano el clima y los motivos que va a parasitar. He aquí algo que caracteriza a los autores genuinos, o sea, los que han creado un universo que es de ellos y de nadie más y que nos alimenta a quienes hemos amado esos textos revelando aspectos a veces desconocidos, pero acaso esenciales, de nosotros mismos. Esta fidelidad a sí mismo es una constante en la obra y la persona de Mutis.

Nella propria circostanza

Urban Think-tank, Centro comunitario, Grotao (render)
I. Leonidov, Commissariato per l'industria pesante, Mosca (schizzo di progetto)
J. Saubot, Tour Montparnasse, Parigi
Le Corbusier, Ospedale, Venezia (render)
F.Lloyd Wright, Casa Masieri, Venezia (render)
L. Quaroni, Chiesa della Sacra Famiglia, Genova




sabato 12 aprile 2014

Chairless - by Alejandro Aravena

Chairless is a sturdy strap of fabric that allows users to sit down in a relaxed manner with neither seat nor backrest. It offers a perfect solution for times when chairs are in short supply: while eating lunch in the park, waiting in a crowded airport, picnicking on the lawn, sitting down at a concert, reading on the beach and on countless other occasions. Ultra-light and compact, Chairless can be taken anywhere. The strap relieves the spine and legs so users no longer have to hug their knees or otherwise brace themselves. The hands remain free to do other things such as using a laptop or iPod, reading, eating etc. Chairless is available in various sizes and colours.

Giorgio Gaber - Il pelo

mercoledì 9 aprile 2014

Gravity

Ormai, il novantanove per cento dei film che guardiamo viene dagli States. Volenti o nolenti, succhiamo il loro modo di vedere senza accorgercene, senza nemmeno avere più il gusto di preoccuparcene. Tuttavia, si possono trovare dei validi significati nascosti, dei second meanings, anche in filmetti usa e getta. Basta avere gli occhiali giusti. E’ il caso di un film di fantascienza, Gravity, chiaramente pensato e costruito per strabiliare ancora una volta lo spettatore con gli ultimi prodigi della computer graphics e i suoi speciali effetti. La storia è molto semplice: tre astronauti vengono assaliti da uno sciame di polvere o spazzatura spaziale (detriti o rimasugli di apparecchiature elettroniche disperse nello spazio da decenni) , ammazzandone due e lasciando alla deriva l’ultima, una donna. Tutto qua. E non c’è che dire: gli effetti speciali susciteranno anche questa volta il rituale “wow!”. Se ripercorriamo,però, la storia nel dettaglio, il film suscita argomenti di una certa importanza. La donna, uno scienziato, anni addietro, aveva perso sua figlia, per una banale caduta all’asilo. “Hai perso una figlia: cosa c’è di più doloroso? Che senso ha ormai la vita?”, gli dirà il collega. Il suo lavorare nello spazio aveva assunto ormai le dimensioni “fisiche” di una reale fuga dal mondo: lontano da tutto, lavorando nel silenzio profondo, nell’oscurità fluttuante e muta del cosmo che inizia ad appena 400 chilometri sopra le nostre teste. Un’oscurità che dal cuore esplode nell’esterno nero, riempendone solo una piccola parte. Un’oscurità –muro portata dentro, insormontabile, invalicabile, nemmeno dall’immensità del cosmo e del pianeta.

martedì 8 aprile 2014

Ipse Dixit: De Petro

C'è la risposta. C'è con la domanda,
che è profezia e promessa di risposta.
Antonio de Petro, Il Questore

بهمن محصصBahman Mohassess


هنر > تجسمی- همشهری آنلاین:
بهمن محصص متولد 9 اسفند 1310 در شهر رشت است.

او در 14 سالگی در کارگاه و نمایشگاه محمد حبیب محمدی نقاش گیلانی که هنر را در آکادمی هنر مسکو فراگرفته بود شروع به کار کرد. در زمان اقامت خانوادگی در تهران محصص چند ماهی در دانشگاه هنر تهران به تحصیل پرداخت.

محصص در 1333 به اروپا سفر کرد و در ایتالیا ساکن شد و در آکادمی هنر"رم " ، مدتی نزد " فروچیو فراتزی " به آموختن هنر مشغول شد.حاصل این دوره از زندگی محصص چندین نمایشگاه گروهی و انفرادی در داخل و خارج از سائو پائولو و پاریس بود.

در سال 1342 بهمن محصص به امید بر پا کردن جنبشی نو در هنر کشورش به ایران بازگشت و در نمایشگاه ها و کنفرانس های متعددی شرکت کرد.

آثار ارزشمند این هنرمند نقاش و مجسمه ساز بیش از همه در ایتالیا ، امریکا و ایران نگهداری می شوند.

محصص پس از مهاجرت به تهران کارش را در کارگاه نقاشی جلیل ضیاپور ادامه داد و به انجمن هنری - ادبی خروس جنگی پیوست.

این انجمن که به همت ضیاپور تاسیس شده بود، قصدش معرفی هنر نوین و مقابله با سنتهای دست و پاگیر در هنر و شعر بود.

کسانی چون سهراب سپهری، نیما یوشیج، هوشنگ ایرانی و غلامحسین غریب از دیگر هنرمندانی بودند که با این انجمن همکاری داشتند.

ترجمه آثار نویسندگانی چون لوئیجی پیراندلو، اوژن یونسکو و ژان ژنه و همینطور کارگردانی تئاتر از دیگر فعالیت های هنری محصص در کنار نقاشی و مجسمه سازی بود.

او جزو نخستین نقاشان و هنرمندان ایرانی بود که نقاشی را به شیوه غربی آموختند و آن را با نگاهی شرقی آمیختند.

محصص به دلیل عوارض ناشی از بیماری ریوی در 6 مرداد ماه 1389 در سن 79 سالگی چشم از جهان فرو بست.

lunedì 7 aprile 2014

Le città impossibili: Tataouine

Tataouine è una città della Tunisia, all'inizio del deserto del Sahara. Essa e le città vicine sono famose per il loro ksar, cittadelle fortificate in cui si ammirano i granai/abitazioni, costruiti con pietra e argilla, detti ghorfas. Queste costruzioni essenziali si sviluppano su tre o quattro piani, e si appoggiano l'una all'altra come ubriachi; la copertura a volta si legge anche all'esterno, nella più economica delle soluzioni di facciata.
Ai piani alti si arriva tramite scale che non supererebbero nessuna normativa al mondo, poste sulla facciata in modo orgoglioso.
A Tataouine furono girate molte scene di Star Wars, in cui la città rappresenta il pianeta natale di Luke Skywalker.

martedì 1 aprile 2014

I giocatori di carte, Paul Cezanne (1984)

Paul Cezanne, I giocatori di carte, Parigi, Museo d’Orsay,1894

Esiste un modo di guardare la realtà con l'intenzione di cancellare la tensione e il dramma che la costituiscono. Una specie di tranquilla autocompiacenza ci spinge ad accettare questo sguardo irreale. L'immediatezza dell'immagine ci offre la possibilità di rappresentazioni frivole e superficiali, cioé immagini dove il dramma e la tensione sono assenti.