domenica 17 maggio 2015

Gino Covili, Discussione per la formazione della cooperativa


Ecco l'immagine di un intraprendere insieme, di una conversazione, di un momento politico. Quelli che ne fanno esperienza sanno che è proprio così: c'è chi ne è responsabile fino a sbattere manate sul tavolo; chi ascolta guardando fisso e chi ascolta chino sulle proprie braccia incrociate; ci sono i gruppetti più distratti, c'è chi cerca lo sguardo dell'amico e chi risponde, spavaldo; c'è chi è felice del momento presente e chi ha le scarpe puntate verso l'uscita. Tutti, però, hanno quel grado di compromissione che qui è rappresentato dai vestiti sporchi e dalle mani enormi e nodose.
Infatti, intraprendere insieme un progetto comune è ciò che dà senso alle responsabilità personali nell'impegno libero, creativo e sacrificato, che, altrimenti, sono uguali a zero (e vengono travolte, o stravolte, dal potere). Dopo il lavoro dell'uomo su se stesso, il cammino comune di tali intraprese umane (e, perciò, di chi le origina, le dirige e le fa) è il contributo più grande nelle attuali circostanze sociali, politiche e storiche.

Gino Covili (Pavullo nel Frignano, 21 marzo 1918 – Pavullo nel Frignano, 6 maggio 2005) è stato un manovale, bidello e pittore "naïf". 

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