domenica 26 gennaio 2014

Pastor Sabillón: Identidades negadas

El Centro Cultural One Way, en colaboración con la Embajada de Honduras en El Salvador, Asociación I Sant'Innocenti, Universidad Tecnológica de El Salvador y el Museo Universitario de Antropología (MUA), te invita a la inauguración de la exposición "Identidades negadas", del escultor hondureño Pastor Sabillón

La actividad se realizará el jueves 30 de enero, a las 5:00 p.m, en el Auditorio del Museo Universitario de Antropología (MUA), de la Universidad Tecnológica de El Salvador (Edificio Anastasio Aquino, calle Arce y 17 Av. Norte n. 1006).
 
 
 
 
 

domenica 12 gennaio 2014

Concorsi di grafica: Un marchio per la bellezza

Ente Banditore:
Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron
Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron - Costa San Giorgio, 2 - Firenze - CF 94058720486 - info@unmarchioperlabellezza.com 

1. Finalita’.

La Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron promuove il concorso internazionale per la progettazione del marchio che identi chi il Complesso costituito dalla Villa e dal Giardino Bardini.

2. Soggetti ammessi al concorso.

Il concorso è aperto a tutti i maggiori di 18 anni, siano essi designer, artisti, creativi, professionisti della comunicazione visiva o semplici appassionati..

3. Tema.

Si chiede ai partecipanti di proporre un marchio dotato di un carattere distintivo che esprima e valorizzi Villa Bardini quale centro di cultura, espositivo e museale volto alla tutela della bellezza e dell’ambiente naturale. Un luogo ricco di emozioni multisensoriali: a partire dalla vista che, dalle opere d’arte esposte, può planare con uno sguardo su Firenze e le sue meraviglie. Un luogo in cui la musica non è solo quella dei concerti che vi si svolgono, ma anche quella della natura che fa da cornice alla villa, dal suono del ruscello al fruscio delle fronde sugli alberi. E anche il luogo dei profumi. Il suo storico giardino, che conquista tutta la collina no quasi a toccare l’Arno, generoso di rose, glicini, iris e di tante essenze che lo rendono affascinante in tutti i mesi dell’anno. Un’esperienza unica da vivere.

4. Requisiti tecnici.

Il marchio deve essere distintivo, originale e quindi registrabile, semplice ed essenziale, per eliminare ridondanze che ne renderebbero difficile la percezione e il ricordo. Può essere concepito sia come estrema sintesi visiva: sigla o monogramma, sia come elemento iconico riferito agli scopi istituzionali di Villa Bardini. Il marchio deve essere facilmente riproducibile in qualsiasi dimensione, adattabile ad ogni supporto e ad ogni mezzo. Dovrà conservare le identiche caratteristiche sia nella versione a colori che in quella monocromatica. Il progetto dovrà essere inviato nella versione a colori e dovrà essere così realizzato: dimensioni 4000×4000 pixel max 3 Megabyte, formato immagine jpg o png, fondo bianco, risoluzione 72 dpi.

Il vincitore dovrà quindi fornire il progetto su supporto digitale nelle versioni a colori e in bianco e nero, a 300 dpi in formato .psd con tutti i livelli aperti o in formato .ai. Gli elaborati con eventuale presenza di testi devono includere i font utilizzati.

Premio.

All’autore del marchio vincitore sarà corrisposto un premio di 15.000 (quindicimila) euro al lordo delle imposte vigenti.

Ogni partecipante potrà presentare un solo progetto e dovrà inviarlo entro e non oltre il 9 Febbraio 2014 (entro le ore 23:59)

venerdì 10 gennaio 2014

Southcorner studio - Antonio Cuono e Nella Tarantino - Agropoli (SA)

Prima di aprire il nostro studio professionale, in quel periodo di tempo che va dalla laurea ad una più consapevole comprensione della realtà, in quel periodo in cui la ricostruzione dopo il terremoto in Campania, assorbiva e calamitava energie d'ogni sorta, abbiamo svolto, insieme, il nostro apprendistato a Napoli, nello studio di Aldo Loris Rossi.

Una volta, vennero due giovani architetti e storici dell'architettura giapponesi. Erano a Napoli per svolgere una ricerca sulle possibilità di fare architettura nel mezzogiorno.

mercoledì 8 gennaio 2014

Suddenly something


The apparition in Turin sky


Ipse Dixit: Un uomo per tutte le stagioni

"More: Sinceramente, Rich, mi dà più dolore il tuo spergiuro che il mio pericolo.
Giudice: Voi lo negate?
More: Sì! Signori, voi sapete che se io fossi un uomo che non si cura dei giuramenti non sarei qui. Ma adesso lo faccio un giuramento! Se quello che ha detto messer Rich è la verità, io voglio non poter mai vedere il volto di Nostro Signore, e questo non lo direi se non fosse così, per niente al mondo!
Cromwell: Questa non è una prova.
More: Ma è probabile, è mai probabile, che dopo un così lungo silenzio su una questione sulla quale tanto sono stato sollecitato, io svelassi il mio pensiero ad un uomo come questo!
Giudice: Ser Richard, modificate quanto avete detto?
Rich: No Milord.
Giudice: Desiderate toglierne qualcosa?
Rich: No Milord.
Giudice: O aggiungervi qualcosa?
Rich: No Milord.
Giudice: E voi, ser Thomas?
More: E a quale scopo... sono un uomo morto. Mi trovo alla vostra mercé.
Giudice: Il testimonio si può ritirare.
More: Ah... una cosa vorrei domandare al testimonio. Quella catena rappresenta una carica: posso vederla? Il Drago Rosso... che cos'è?
Cromwell: Le insegne di Procuratore Generale del Galles.
More: ...del Galles?! Richard... è già un cattivo affare perdere la propria anima in cambio di tutto il mondo, ma per il Galles..."

Robert Bolt, Un uomo per tutte le stagioni

martedì 7 gennaio 2014

Angiolo Tommasi, Gli emigranti, 1896

Gli emigranti, Angiolo Tommasi - 1896 - 262 x 433 cm - Roma, Galleria Nazionale di Arte Moderna
Su questa terra vivono 936 milioni di persone in condizioni di povertà; da sempre queste persone si spostano in cerca di un posto più ricco, e chi li riceve deve farsi stretto. Da questo nascono le politiche nazionaliste, i vari razzismi e i "non nel mio giardino"; e chi deve farsi stretto per far entrare questi immigrati cova quasi sempre un istinto di conservazione del proprio, che vede minacciato dall'altro. Nota: chi si fa stretto è sempre il più povero, e mai il ricco, che è comunque per natura egoisticamente preoccupato di quel buchino da cui entra il cambiamento.
Angiolo Tommasi, livornese, vede tutti i giorni lo stupefacente esodo di chi è talmente disperato da trasferirsi al di là dell'oceano, e lo descrive così come lo vede. Il viaggio si affronta in gruppo, perchè la famiglia, o la propria compagnia, amicizia a cui si è legati per necessità intrinseca, sono l'unica cosa che resta per sopravvivere nel pericolo. La donna sola in primo piano è infatti afflitta, o forse in attesa dell'Altro.
Ma tutti sono in attesa della risoluzione della propria vita, sperando come per scommessa in un futuro positivo, basandosi solo sulla fiducia su chi è già in America e ne racconta le meraviglie. Si buttano in una scelta folle, e questo loro gesto, anche se non li portasse a una stabilità economica, è cento volte più coraggioso (e naturale) di quel chiudersi in se stessi che troveranno al loro arrivo.