giovedì 28 luglio 2011

Street Art Qui voit le ciel dans l'eau voit les poissons dans les murs

Gabriela Vaccari & Otoniel Sabillon: Winners of "HUNGER of JUSTICE"


ABOUT THE ARTISTS

Gabriela Vaccari
Nata nel 1986 a Santiago del Cile, Gabriela è una giovanissima scultrice italo-cilena. Nonostante la sua età, ha già parecchie esperienze in campo artistico.
Nel 1999 ha frequentato un corso di gioielleria presso la scuola di Gioielleria contemporanea Raggo+Correa. A soli ventun’anni ottiene la laurea in Belle Arti con specializzazione in scultura all’Università Finis Terrae di Santiago del Cile, compiendo nel 2006, un seminario di fonderia in bronzo presso la stessa università. Dopo gli studi ha cominciato a frequentare Laboratori di scultura tra Cile e Italia. Attualmente ha un piccolo studio a San Salvatore di Cogorno, Genova.
Otoniel Itsa Sabillón Ordoñez
Nato a Tegucigalpa nel 1986 in una famiglia artisticamente vivace. Inizia la sua formazione presso l’Escuela Nacional de Bellas Artes della capitale honduregna, nel 2005 si iscrive alla facoltà di Architettura presso l’Universidad Nacional Autonoma de Honduras. Dall’anno 2002 cominciano le sue partecipazioni a diverse esposizioni e mostre, tra cui una esposizione familiare nel 2004 presso l’Alliance française di Tegucigalpa e nel 2005 e 2007 presso il Centro Cultural Sampedrano. Nel 2006 e 2009 allestisce, al Tonalestate, mostre d’arte grafica. Il lavoro artistico presentato da Otoniel nell’edizione 2011 del Tonalestate è frutto di un minuzioso lavoro che inizia nel 2010.

mercoledì 27 luglio 2011

SA*M*AEL

Camera Obscura: POSTURES

Paris, 13 juillet 2011

Hans Richter e Viking Eggeling

Non nella parte contenutistica o formale (è sempre presente la stessa figurazione geometrica) ma nell'intensità dinamico – strutturale, con l'intenzione dell'autore di diversificare il linguaggio con significati sempre nuovi dettati dalla continua possibilità ristrutturativa di questi elementi. Richter, così come Eggeling, cercano la complessità del dato strutturale, che è già il linguaggio nel rapporto di comunicazione – espressione, volendolo identificare con l'arte. La geometria diventa un oggetto rinnovato e ricomposto. La connessione e la coincidenza della geometria in arte diventa ora la parte che si deve maggiormente considerare per il significato strutturalistico, perché altrimenti l'oggetto – forma – geometria diverrebbe un simbolo comune ed analogo a quello della figurazione. Viene indagato il valore estetico nella geometria, che rende la figura artistica, ma che necessita a sua volta di quel significa per esserlo, tramite il passaggio da un dato all'altro, da una possibilità all'altra. E mentre vengono fissati questi passaggi, la struttura a sua volta nasce, il valore si accumula e il linguaggio consolida il suo significato. Ci vengono proposti contemporaneamente un dato tecnico e un dato di valorizzazione oggettiva funzionale. D'altra parte se si esamina per bene le strutture di questi film, non si può fare a meno di prendere in considerazione definitiva due fattori fondamentali :
– la figura che diventa una molteplicità della figura
– che queste figure "sono" per una serie di fatti antecedenti che le reggono, e si sviluppano in maniera seriale, fino a diventare un significato per distinto.

Richter avrebbe potuto formare delle sequenze fisse e stabilire una consequenzialità, nel senso che la funzione figurale fosse dato necessario per tramutare le figure geometriche in linguaggio, ma invece ha voluto semplificare e dare alle stesse figure e al colore ristretto nei grigi, nei bianchi e nei neri questo valore. Il quadro, il rettangolo, la retta o il punto sono l'equivalenza della parola, cioè come li chiamava De Suassare, sincronici. (la parola sincronica, presenza di un suo tempo particolare) Il film e le immagini per l'analisi strutturale sono invece diacronici, cioè hanno un valore nella loro interezza in cui assumono il significato completo. La figura geometrica si accomuna alle altre, in un suo momento ben preciso, offre la certezza dell'esistenza di elementi non più isolati, ma dati nella loro temporalità come forme che, raggruppate, dimostrano che la loro essenza è una validità. Avremo quindi tutti gli elementi su cui riflettere esteticamente e quindi il linguaggio dei "Ritmi".

"Sempre ho sentito il messaggio misterioso contenuto nell'idea che forma e colore devono essere liberati dalla rappresentazione di chitarre, madonne, arlecchini, nudi di donna. Ho visto tutte queste cose perdere di valore e ho aperto gli occhi lentamente. Prima ho visto soltanto un mucchio di frammenti che i cubisti, su ordine di Cèzanne, distribuivano accuratamente sulla tela. Ma guardando con più attenzione ho notato in quest'ordine alcuni errori e spazi attraverso i quali si poteva scorgere un intero mondo di colori e di forme completamente liberati dall'oggetto. E poi ho sentito quel messaggio misterioso che prometteva una nuova libertà. Ho seguito la mia natura. Talvolta ho seguito anche la voce dell'ordine e della coscienza, delle pianificazioni strutturali e della forma geometrica, ma pure la voce del caso e del disordine, della più libera improvvisazione, del momento; infine ho cercato di includere in quest'ordine il caos (con il concepire la forma e il colore senza limiti). Considero il cinema come una parte dell'arte moderna, sopratutto come un'arte visibile. Esistono problemi e sensazioni che appartengono completamente alla pittura ed altri che appartengono esclusivamente al cinema, ma esistono anche problemi che si legano e si compenetrano. Ho sperimentato, per così dire a mie spese, che certi impegni della pittura possono essere realizzati solamente nei film.

Questo è valido non solo per una determinata tendenza, ma anche per il surrealismo, per il futurismo, per il cubismo per la pittura moderna in genere. Il film è lo sblocco di alcune delle strade indicate dalla pittura che non hanno trovato un completamento nelle arti figurative.

Qui si presentano i grandi compiti per il futuro. Arte moderna e film moderno si completano" 

Hans Richter

China in a Mirror



I’m loving the symmetry created in these mirror photographs of urban China by Austrian designer and photographer Atelier Olschinsky. See the entire series here, and his recently published illustrations entitled Game Zone are pretty mind-blowing as well.

via thisiscolossal

martedì 26 luglio 2011

Le teste DADA di Sophie Taeuber-Arp

“PARODIE DE PORTRAIT”26
Tra le sculture dada di Sophie Taeuber-Arp ce ne sono due che possono considerarsi dei ritratti: la Tête dada del 1918-1919 che si trova in collezione privata e quella del 1920 del Moma. È evidente che la Tête del Moma rappresenta un tipo femminile: lateralmente dove dovrebbero esserci gli orecchi, spuntano degli orecchini. L’altra Tête, quella della collezione privata, non presenta accessori ma i tratti del volto, più duri e spigolosi (effetti ottenuti tramite la pitture, le due teste sono perfettamente tornite), lasciano intuire che si tratta di un volto maschile. In quest’ultima oggi si individua il ritratto di Hans Arp. Per molto tempo si è chiamata con questo nome l’altra scultura del Centre Pompidou27 che tra tutte è la più astratta e di sicuro non presenta elementi che possono caratterizzarla come ritratto. Nella Tête dada del 1918-1919 si riconoscono invece, seppur stilizzati, i tratti distintivi del volto di Arp: l’attaccatura dei capelli a punta di vedova, lo sguardo severo, le rughe d’espressione che solcano il viso. Nell’ambito dada il tema del ritratto non viene interpretato in termini di somiglianza fisica. Si è già accennato alle maschere create da Janco ed alla loro potenza evocatrice. La dicotomia tra maschera fisica e maschera psichica, messa in luce dai dadaisti, scardina l’idea del ritratto tradizionale e nel generale sovvertimento dei canoni artistici perseguito dal movimento dada, le Têtes di Sophie Taeuber-Arp evocherebbero gli antichi busti-ritratto. Certamente le teste, sottese di ironia nella loro estrema stilizzazione, sembrano piuttosto delle caricature. Il legame personale di queste opere con l’artista è testimoniato dalle fotografie scattatele da Nic Aluf nel 1920. Il fatto che nella fotografia la testa prescelta sia quella del 1920, datata e firmata, invece di quella del Moma, suo probabile autoritratto, fa riferimento ad una scelta programmatica dell’artista. Tuttavia appare evidente che, nascondendo parzialmente il volto dietro la testa, Sophie intenda dare risalto all’opera che si configura come suo doppio. Non era stata d’altronde l’unica a farsi fotografare in questo modo. Hannah Hoch si fece fotografare con le bambole da lei confezionate nel 1916, che, rappresentando l’allegoria della condizione femminile dell’epoca, assumono il valore di autoritratti ironici. Inoltre se si considera che al ballo in maschera dada del 1921 Hannah Hoch si travestì da bambola, incarnando così lei stessa l’allegoria della donna-oggetto, la sovrapposizione tra opera/autoritratto e artista appare compiuta28.

FRAMMENTI DI LUCE DOPO L’11 SETTEMBRE 2001-10 ANNI





Maria Pia BARBERI (PERU’), Kristin Johanne BERG (NORVEGIA),
Thomas MAES (BELGIO), Teresa PICORNELL (SPAGNA)


in occasione della Giornata del Contemporaneo promossa dalla AMACI, L’Associazione Nazionale dei Musei di Arte Contemporanea d’Italia
a cura di Costanzo Costantini e Floriana Tondinelli


Inaugurazione: giovedì 15 settembre 2011 ore 19.00-21.00
Sede: Galleria Tondinelli Indirizzo: Via Quattro Fontane, 128/a - 00184 Roma
Tel: 06 4744300 www.galleriatondinelli.it Durata: 15 settembre-8 ottobre 2011
Organizzazione e ufficio stampa: Galleria Tondinelli Tel 06 4744300

Orario: lunedì-venerdì 10.00-12.30 e 16.00-19.00 · sabato 8 ottobre 2011 apertura straordinaria per la Giornata del Contemporaneo promossa dalla AMACI .

La Galleria Tondinelli presenta dal 15 settembre al 8 ottobre 2011 la mostra FRAMMENTI DI LUCE DOPO L’11 SETTEMBRE 2001-10 ANNI con opere di Maria Pia Barberi, Kristin Johanne Berg, Thomas Maes, Teresa Picornell, a cura di Costanzo Costantini e Floriana Tondinelli. La giornata dell’11 settembre 2001 ha scosso tutti, non solo gli Stati Uniti, l’arte è anche un momento di riflessione, è questo il messaggio che gli artisti vogliono esprimere in occasione di questa mostra, gli artisti internazionali scelti dai paesi di cui sopra sono una rappresentanza del fatto che quell’avvenimento ha sconvolto gli animi e le persone di tutto il mondo.

La galleria aveva presentato già nel 2002 una mostra in omaggio alle vittime dell’11 settembre 2001, e in occasione della ricorrenza dei 10 anni è ancora sentito il ricordo di quel terribile momento, così come la speranza che eventi così gravi possano non ripetersi.

Maria Pia Barberi (Perù), nata in Perù, quando aveva solo cinque anni la sua famiglia si trasferì in Spagna dove ha vissuto per più di dieci anni. La sua ricca esperienza di viaggio ha avuto un grande effetto sulla sua formazione artistica. Tornata in Perù resta notevolmente impressionata dall’arte precolombiana. L’artista vuole unire nella sua opera, la tradizione europea e peruviana. I temi delle sue opere variano, ma hanno tutte una base comune l’aspetto emotivo, il rappresentare l’anima o l’essenza di tutti gli esseri umani che lottano e cercano la luce.
Kristin Johanne Berg (Norvegia), l’artista norvegese presenta nei lavori esposti in galleria una ricerca fatta di dettagli e sovrapposizioni di colori, rendendo una superficie multiforme. Lo slancio espressivo racconta il paesaggio norvegese, così come le atmosfere pallide e rarefatte. E’ un’aria sommersa quella rappresentata dall’artista dove il tempo si ferma e avvolge tutto ciò che incontra. Una bellezza inquieta è quella che ben rappresenta l’artista, dove le luci sono soffuse e ogni accento di colore definisce i contorni.
Thomas Maes (Belgio), nella pittura dell’artista belga il tema preferito è quello del sogno, del dialogo tra uomo e ambiente. I colori sono sui toni pastello con sfumature delicate, le forme sono pure e ben delineate
l’atmosfera è sospesa in bilico tra passato, presente e futuro. Siamo in un’altra dimensione quella di un mondo parallelo, che vive sospeso in uno spazio che ha le sue regole, i suoi profumi, le sue luci. A noi è concesso di accedere, solo di immaginare, l’artista ci conduce verso il mistero dell’esistenza, così da mettere in discussione il contingente del mondo reale, le sue illusioni-disillusioni.
Teresa Picornell (Spagna), le opere di Teresa Picornell operante a Palma di Majorca, vogliono comunicarci un racconto, un ponte tra passato e presente. L’artista che espone per la quinta volta in Italia sperimenta in questo ultimo ciclo di lavori un nuovo supporto, con nuove soluzioni cromatiche. Ogni lavoro è un racconto di un vissuto interiore, che l’artista esprime attraverso stratificazioni di colori e con una ricerca formale legata a espressioni multiformi. In questo nuovo ciclo la pittura si sovrappone creando una dimensione più ampia.

La città: paura e desiderio. Lo zio di Brooklyn - il fenomeno di Palermo

Ipse Dixit: Milani

Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l'avarizia.

lunedì 25 luglio 2011

Wanted: Gabriela

Buongiorno Gabriela,
non riusciamo a contattarla al numero da lei lasciato nel formulario del bando di concorso Hunger of Justice. Le é possibile contattarci al più presto sulla nostra mail e fornirci un altro numero di telefono?
Nell'attesa di ritrovarci

Maison Artistique Da Seyn

venerdì 22 luglio 2011

Dieu est un DJ

Les seules pensées zen que vous puissiez trouver en haut de votre Vespa, sont celles que vous avez apportées avec vous.

Lucian Freud dies aged 88 (22 dic 1922-21 lug 2011)

"I don't want any colour to be noticeable... I don't want it to operate in the modernist sense as colour, something independent... Full, saturated colours have an emotional significance I want to avoid."

Camera Obscura: Light


giovedì 21 luglio 2011

Ni arriba ni abajo

Ipse Dixit: A manier avec soin

Il est temps de montrer cette ardeur Qu'au fond de votre coeur mes soins ont cultivés.
(Jean Racine; "Athalie")

Street Art: Celui qui a fait un naufrage

Il aime en vérité, celui qui tremble de dire son amour.

Hunger of Justice: NEWS


A pocos dias los nombres de los vencedore del Concurso par Jovenes artistas
HUNGER of JUSTICE.

A breve i nomi dei vincitori del Concorso per giovani artisti
HUNGER of JUSTICE.

Soon the names of the winners of the competition for young artists HUNGER of JUSTICE.

A' bientôt, les noms des gagnants du concours pour jeunes artistes
HUNGER of JUSTICE.

Yves Klein

martedì 19 luglio 2011

L'injustice au passé et au présent: También la lluvia


Même la pluie
(También la Lluvia, Espagne, Mexique, 2010)

Réalisation de Icíar Bollaín
Scénario de Paul Laverty

Avec Luis Tosar (Costa), Gael García Bernal (Sebastián), Juan Carlos Aduviri (Daniel), Karra Elejalde (Anton), Carlos Santos(Alberto)...


Sebastian, jeune réalisateur passionné et son producteur arrivent dans le décor somptueux des montagnes boliviennes pour entamer le tournage d'un film. Les budgets de production sont serrés et Costa, le producteur, se félicite de pouvoir employer des comédiens et des figurants locaux à moindre coût. Mais bientôt le tournage est interrompu par la révolte menée par l'un des principaux figurants contre le pouvoir en place qui souhaite privatiser l'accès à l'eau courante. Costa et Sebastian se trouvent malgré eux emportés dans cette lutte pour la survie d'un peuple démuni. Ils devront choisir entre soutenir la cause de la population et la poursuite de leur propre entreprise sur laquelle ils ont tout misé. Ce combat pour la justice va bouleverser leur existence.

L’arrivée d’une équipe de cinéma dans un village Bolivien plutôt placé sous le signe de la pauvreté suscite l’espoir. Ce tournage dans ce coin retiré est une aubaine, avec à la clé l’embauche de quelques figurants, de ceux qui rempliront les rangs à ceux qui figureront en premier plan … Pour les habitants et aussi pour la production qui voit lo une manne de main d’œuvre bon marché. Si la queue qui se presse dans l’attente du « casting » effraye un peu, une sélection rapide élimine le gros de la troupe pour ne garder que quelques « gueules marquantes » ainsi de Daniel (Juan Carlos Aduviri) au visage amérindien fier et bien marqué et sa jeune sœur.
Les préparatifs, repérages dans cette nature somptueuse commencent alors qu’une gigantesque croix survole les lieux suspendue à un câble, son installation se fait quasi manuellement, et l’on partage l’inquiétude du réalisateur Sébastian(Gael García Bernal) tandis que le producteur Costa (Luis Tosar) rivalise d’optimisme. . . Et se réjouit de la perspective de financer son film à moindre cout, main-d’ œuvre bon marché et un tournage qui se déroule sans anicroches...Pour l’instant !
Alors que le film avance, occasion pour revenir sur la colonisation et l’esclavagisme qui s’installe en même temps que les hommes de Colomb, une vision à deux faces, l’exploitation de l’homme par l’homme, allant pour cela jusqu’à la barbarie, et l’église désireuse de récupérer les âmes mais bien incapables de sauver les vies. Si l’on peut regretter de passer peut-être un peu trop rapidement, de survoler ce chapitre, tout autant intéressant est l’autre lutte qui s’anime !


Bien contemporaine celle-là, la lutte pour l’eau, cette « Aqua » pour laquelle ils ont construit des collecteurs chargés de leur ramener ce bien précieux l’eau pour la vie. L’eau ce bien précieux et jusque là gratuit. Alors que l’état vient de passer des accords avec de s multinationales, leur octroyant la gestion de ce patrimoine vital, rendant ce don du ciel inaccessible au plus démunis la colère monte, emmené par Daniel la révolte s’installe, perturbant le bon déroulement du film.
Arrivé à son paroxysme, les hommes devront faire des choix, ignorer le conflit, s’enfuir, tourner ailleurs..ou témoigner d’un minimum de compassion et de fraternité..

“MAQUVA”: FRUITS & VEGGIES in Venice


NEGOZIO TAKE-AWAY DI FRUTTA E VERDURA DOVE SARA’ POSSIBILE SCEGLIERE L’INSALATONA PERSONALIZZATA E UN MIX DI FRUTTA FRESCA, PRONTE PER ESSERE MANGIATE PASSEGGIANDO PER LE CALLI DI VENEZIA.

L’acqua, bene indispensabile per la vita, rappresenta il punto di partenza del nostro cammino. Elemento primordiale per eccellenza, precede la creazione ed è base di tutto. Parte integrante di Venezia, che si è adattata alla sua particolare conformazione geomorfologica sfruttando questo elemento naturale a suo vantaggio, è principio vivo ed indispensabile per capire a pieno la storia e la cultura del luogo. Anche il nostro marchio, la Marsilea quadrifolia , prende vita dall’acqua, crescendo in bacini naturali o artificiali, stagni, acquitrini, risaie e, in condizioni favorevoli, può formare colonie estese. Maquva è, non a caso, l’acronimo tra il nome di questa specie di pianta acquatica, che ricorda con le sue foglie un quadrifoglio, e il termine Value Added che indica un valore aggiunto che si riferisce ad una ricerca del prodotto qualitativamente migliore, presentato anche esteticamente in modo innovativo e ricercato. Acqua e terra, binomio essenziale per l’umanità, sono il fondamento dell’esistenza, poiché dalla loro unione nasce ciò che ogni giorno arriva sulla nostra tavola, che noi seguiamo passo a passo dalla semina fino alla raccolta, e in seguito dal confezionamento e alla vendita.

INAUGURAZIONE
Siamo lieti di invitarvi a conoscere il nostro nuovo negozio "Maquva " a Venezia: primo nel suo genere in Italia, propone ogni tipologia di Frutta e Verdura pronta per il consumo, oltre alle migliori selezioni di prodotti dell'Enogastronomia.
INAUGURAZIONE Giovedì 21
Luglio 2011 alle ore 11.00 
Sestiere Santa Croce 270F 
Venezia 30135

seguirà un buffet offerto da Maquva, rigorosamente VERDE. A tutti i presenti sarà consegnato un piccolo omaggio  di benvenuto

Vi attendiamo numerosi
Per saperne di più: Maquva

Le sculture di carta di Vally Nomidou

Paper Sculptures by Vally Nomidou sculpture paper art
Paper Sculptures by Vally Nomidou sculpture paper art
Paper Sculptures by Vally Nomidou sculpture paper art
Paper Sculptures by Vally Nomidou sculpture paper art
Paper Sculptures by Vally Nomidou sculpture paper art
Paper Sculptures by Vally Nomidou sculpture paper art
Paper Sculptures by Vally Nomidou sculpture paper art
Delicate figure, simili alla ballerina di Degas, sono le sculture di carta fatte da  Nomidou.
Figure "fragili"(perché di carta) di ragazze e giovani donne dimostrano una potenza semplice, pacata, uno stato di vita interiore. Senza voler idealizzare la forma, la pelle delle sculture presentano dei tagli, come se le figure fossero in stato di creazione continua e mai finito. Le perfette forme geometriche dei corpi femminili danno una bellezze armonica a questi collages in tre dimensioni.

Per saperne di più: vallynomidou.wordpress.com

Ipse Dixit: Warhol

I NEVER READ, I JUST LOOK AT PICTURES.

lunedì 18 luglio 2011

Avignon 2011. Retour sur dix jours de festival. France Culture


A écouter, spectacle par spectacle:

http://www.franceculture.com/2011-07-18-avignon-2011-retour-sur-dix-jours-de-festival.html

Setagaya Flat by Naruse Inokuma Architects




The working title of this post was, ‘what happens when an architect designs his own home?’ Naruse Inokuma Architects (the geniuses behind ie-tag) have collaborated with Hiroko Karibe Architects on the renovation of their own personal residence in Tokyo. Faced with a box frame structure without the ability to alter any of the walls, the architects, instead, relied on novel finishing techniques to revive their old space into one that is fresh and dynamic.
Specifically, the architects used spackling past, commonly reserved for touch-ups like filling cracks and small holes, as an accent on the mortar walls and then finished it with polyurethane finish. I love the results, which somehow manages to create a sweet spot between new and old.






I also really love the styling of this house – everything from the ceramics to those great chairs by the table. And I think it’s safe to say (at least in Japan’s architecture industry): exposed plywood is the new paint!

via spoon&tamago

Street Art: Miami

Miami sdogana i suoi graffiti, proponendoli come opera d'arte a tutti gli effetti, degna di tour guidati a tema. Accade nel quartieren di Wynwood, uno dei più trendy della metropoli della Florida, dove un operatore turistico locale, Roam Rides, organizza visite di due ore, che si eseguono a bordo di scintillanti Vespa Piaggio. Nel giro si possono osservare i murales "storici" del quartiere ma anche artisti all'opera in diretta. I loro nomi, Typoe o Tribe Called Presh aka TCP, sembrano usciti da un brano hip hop. I muri che vanno a decorare sono situati nel bel mezzo di un'area che pullula di gallerie d'arte e ristoranti molto "in". Il giro comincia con una "cavalcata" in scooter della Venetian Causeway e si conclude in uno dei ristoranti del quartiere. I graffiti sono "legali" in tutto e per tutto, con gli artisti regolarmente autorizzati dai proprietari degli edifici e - come spiegano i promotori dell'idea - sono facilmente distinguibili da quelli prodotti di nascosto, in generale in notturna: gli autori hanno meno fretta, possono usare - e valutare meglio, data la luce - una tavolozza di colori più variegata, e producono murales multicromatici, con una varietà e un dettaglio che non è possibile cogliere nei loro progenitori abusivi.

Camera Obscura: Ice


domenica 17 luglio 2011

Labirinto Borges a Venezia



occasione dei 25 anni dalla morte del celebre scrittore argentino Jorge Luis Borges (14 giugno 1986 -- 14 giugno 2011), la Fundación Internacional Jorge Luis Borges e la Fondazione Giorgio Cini ha inaugurato a Venezia, con un inedito evento musicale di Julio Viera, Il Labirinto Borges, ricostruzione del giardino-labirinto che l'architetto Randoll Coate progettò in suo onore.

Opera permanente, il labirinto è accessibile al pubblico tramite servizio di visite guidate

info
www.cini.it

sabato 16 luglio 2011

V Festival del Libro de artista y de la Pequeña edición de Barcelona

Bando preliminar
Se encuentra en fase de organización el próximo «Festival del libro de artista y de la pequeña edición» que se presentará, como los años anteriores, el 23 de abril de 2012 (día del libro y de los derechos de autor) en Barcelona, y después se hará itinerante por varias sedes durante todo el año siguiente. Con la dirección artística de Elisa Pellacani y gracias a la colaboración de los socios y los colaboradores de la asociación cultural ILDE que lo organiza, el Festival ha llegado a su V edición y quiere proponer un punto de intercambio y conocimiento sobre el panorama actual de quien hace libros de artista. Los autores y los pequeños editores están invitados a participar con la realización de un libro inédito, realizado para la ocasión. Se entienden por «libros de artista» manufacturas editoriales, pequeñas tiradas de unos pocos ejemplares, libros-objeto, otras expresiones artísticas relacionadas con «hacer libros». Las técnicas, los materiales y el contenido de los inéditos quedan a la libre elección de los autores y deberán inspirarse en uno de los temas siguientes: libertad, memoria, otros lugares, integración, sonoridad, juego, ambiente.

Dado el flujo de obras de las pasadas ediciones y por exigencias de selección y publicación de las obras, se fijan desde ahora las siguientes reglas de participación:

- los libros deberán tener unas dimensiones que no superen los 30 x 30 cm (cerrados) y un peso total que no supere los 2 kg ;
- el plazo de entrega de los materiales es hasta el 10 de diciembre de 2011, mediante paquete postal a la dirección «Elisa Pellacani – ILDE, Apartado n 134 – 08080 Barcelona»;
- los detalles útiles para la participación (ficha de adhesión, formas de reembolso de los gastos por envío postal, posibles donaciones a la asociación, premios y reconocimientos) se darán junto al bando oficial que se difundirá, a más tardar, el mes de septiembre próximo.

Sirva este bando preliminar como preaviso y para permitir a los participantes que preparen sus obras en un tiempo razonable.

Esperamos vuestros nuevos libros.
Aprovechamos la ocasión para desearos un feliz verano.

Elisa Pellacani

Asociación Cultural ILDE
Barcelona, 6 de julio de 2011


epellacani@yahoo.it

info@ilde.info

YAN PEI MING





 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Yan Pei-Ming nasce a Shangai nel 1960, secondo di quattro figli. E 'cresciuto durante la Rivoluzione Culturale, e ha iniziato a dipingere nel suo tempo libero. Ha fatto domanda per entrare alla Shangai Art&Design School, ma è stata respinta a causa della sua balbuzie. Nel 1980 lascia Shanghai per la Francia, dove si iscrive all’ Ecole des Beaux-Arts, diplomandosi nel 1999. I suoi dipinti sono realizzati con pennellate rapide che strutturano lo spazio dell'immagine. Ming è una delle figure più importanti dell'arte contemporanea. Riesce ad incentrare la sua straordinaria energia in creazioni di grandi dimensioni, dipinti monocromi, e soprattutto ritratti. E 'il tipo di immagine che abbiamo visto innumerevoli volte in TV o sui giornali. La figura di Obama, durante la sua campagna elettorale, divenne una fonte di speranza e ottimismo per il popolo americano. La sua irresistibile ascesa, partita praticamente dal nulla, ci fa capire con quanta passione molti americani desiderassero un leader che fosse in grado di ispirarli e ricucire le divisioni interne al paese: razziali, politiche, culturali, spirituali.

STRIPES ON STRIPES







Accessories for the stripe enthusiasts.
Give an accent to your striped item.

This is a perfectly ordinary badge which is covered by striped cotton.
It is very simple.
But when you add the badge on your striped clothing, it is very decorative!

いつものボーダーに変化をプラス
ボーダー愛好家のためのアクセサリー

ストライプの布を張った、何のしかけもないバッジ。
でも、いつものボーダーに重ねてみると・・・なんとも楽しげなアクセントに!
コーディネイトの幅がぐっと広がる遊びが生まれました。
ストライプの上にストライプを重ねて欲しいから。