martedì 5 luglio 2011

Hans Richter e Viking Eggeling

"I 'rotuli' contenevano tracce in movimento, ma esigevano un movimento autentico. In principio dipingevo figure fatte di sottili pezzi di gomma, che si allungavano avanti e indietro come una fisarmonica. Era impossibile! Decidemmo di accostarci al cinema."
Il film, si offriva come possibilità per giungere guidato da quest'idea di un' articolazione artistica e ritmica del tempo e del moto, al movimento puro. Nel 1921 Richter realizzò il suo primo film astratto Rythmus 21, sviluppo ritmico di un unico tema formale, il quadrato, in quanto forma elementare in armonia con quella quadrangolare dello schermo, per il gioco ritmico delle masse e delle proporzioni su un piano. Si proponeva una serie di operazioni di contrasto/analogia, e anche per questo utilizzò anche spezzoni di pellicola in bianco e nero. Viking Eggeling realizzò invece la Diagonal Symphonie grazie anche alla collaborazione di Erna Niemayer, unico suo film in quanto morirà precocemente nel maggio del 1925, all'età di trentottanni. I disegni di questo film sono tutti disposti su assi diagonali.

La grafica è estremamente chiara, netta, precisa ; appaiono, innescandosi su una ragnatela diagonale forme curvilinee, spine di pesce che si muovono con movimenti corrispondenti: crescono si ritraggono con ritmo calcolato e regolare. "In una sequenza ad esempio l'asse diagonale, di una semplice forma rettilinea si muove anche in senso alterno, con regolarità da orologio, e ad ogni momento sobbalza avanti ed indietro, indicando prima una direzione e poi l'altra; essa genera una linea curva che si aggiunge, trasformando ed elaborando il germe originario del disegno." (5) La scelta di questa forme elementari, che già Malewitsch, e Mondrian avevano eletto a forma base e trasmesso ai costruttivisti e gli appartenenti allo Stijl, come Gabo, Lissitzky e von Doesburg, erano a loro particolarmente vicini a quel tempo senza tuttavia che si affievolisse il rapporto umano ed artistico che li legava ai compagni Dada. Come per loro, Richter ed Eggeling cercano di creare delle nuove strutture nel linguaggio. Questo processo inizia con la valorizzazione oggettuale di una forma fisica, di un insieme di figure che, data la loro natura e la loro presenza, non potevano nascere se non da un susseguirsi scompositivo, da un susseguirsi che determina chiaramente dei fatti che si muovono in senso costruttivo. Inizialmente troviamo la messa a punto di un' esigenza espressiva (si veda l'analogia con il De Stijl), da cui la ricerca attorno a dei mezzi moderni viene naturale, sopratutto quando alla nuova scelta oggettiva occorreva dare un significato, un senso di valore, per giustificare l'oggettività.
Questa ricerca conduceva i due all'estensione sempre più chiara verso un'autonomia di linguaggio, divisa fra i significati dello strutturato e strutturante. L'incontro con Eggeling è determinante proprio per questo, nel senso che questi cercava di dare un nuovo significato a un dato che oggettivamente è trasformato in linee, e poi in un elemento che tecnicamente trattato, potesse dare quei risultati che poi si avvertivano nelle realizzazioni filmografiche successive. Le strutture di questo linguaggio nuovo, volevano essere cariche di vitalità espressiva, di intensità umana e non risultare solamente dei dati tecnici o delle risoluzioni congegnate.
Come prima accennato, il rapporto con la musica è determinante: "Sentivamo la musica in forma orchestrata". Anche l'armonia musicale deve essere formalmente strutturata per assumere un significato, e anche in questo momento si notano i principi interpretativi di De Stijl, nell'applicazione musicale-plastica. Infatti il concetto veniva espresso da Mondrian stesso, opponendo al sistema soggettivo convenzionale, la nuova concezione della..."creazione di un linguaggio musicale oggettivo".

5
Lawder Standlisch, Il Cinema cubista, ed. Costa e Nolan, Genova 1983 pag.59.

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