venerdì 20 agosto 2010

Max Beckmann DER HUNGER

"Il dolore è una grazia che non abbiamo meritato.
Io dico che qualcuno mi ama quando accetta di soffrire con me. Altrimenti egli è un usuraio che vuole installare nel mio cuore il suo vile commercio.
Io sono soprattutto un uomo di guerra, ma il mio furore si rivolgerà soltanto contro i potenti, gli ipocriti, i seduttori di anime, gli avari, e sono straziato dalla pietà per gli oppressi e i sofferenti.
Il dolore! Ecco dunque la grande parola.
Ecco la soluzione di ogni vita umana sulla terra. Il trampolino di tutte le superiorità, il vaglio di tutti i meriti, il criterio infallibile di tutte le bellezze morali! Non si vuole assolutamente capire che il dolore è necessario. Coloro che affermano che il dolore è utile non ne capiscono niente. L’utilità suppone sempre qualche cosa di aggiunto e di contingente, mentre il dolore è «necessario».
Nessuno sfugge a questa legge giusta e misericordiosa: si deve sempre «pagare».
La mia vita è stata eccezionalmente dolorosa.
Dalla mia infanzia non ricordo d’aver cessato di soffrire in tutti i modi, e spesso con un eccesso incredibile. Ho molto spesso meditato sulla sofferenza. Mi sono persuaso che non c’è che questo di soprannaturale quaggiù.
Noi siamo tutti dei miserabili e dei devastati, perciò pochi uomini sono capaci di guardare nel fondo del loro abisso… Ah, si, sono passato attraverso terribili dolori, ho conosciuto la «vera» disperazione e mi sono lasciato cadere nelle sue mani di modellatrice di bronzo. Ma, per carità, non crediate che io sia tanto straordinario. Il mio caso sembra eccezionale solo perché m’è stato dato di sentire, meglio di qualche altro, l’indicibile desolazione dell’amore…
Il dolore non è il nostro fine ultimo, è la felicità il nostro fine ultimo. Il dolore ci conduce per mano alla soglia della vita eterna.
LÉON BLOY

Nessun commento:

Posta un commento