venerdì 20 giugno 2014

Rembrandt, Boucherie


"Io nutrivo per Rembrandt un'ammirazione appassionata; ma il quadro chiamato "Boucherie" in cui il pittore ha trattato il soggetto - un bue squartato - con molto realismo, mi sconcertò. 
Dichiarai che non mi piaceva, e mi tenni in questa attitudine fondata su un sentimento profondo. Quello che il soggetto aveva di volgare - non la sua umiltà, ma la sua brutalità, ciò da cui nella realtà io avrei distolto gli occhi - mi sembrava indegno di un così grande pittore. Da parte sua Jacques, la cui sensibilità estetica era più raffinata della mia dalle componenti morali o semplicemente naturali, pretese di mettere assolutamente questo "Bue squartato" allo stesso livello dell'efficacissimo "Filosofo" con la barba di traverso o dell'opulenta "Fidanzata ebrea"o dei patetici autoritratti del pittore.
Questa diversità di opinione ci era insostenibile, ma per conciliarci non vi era altro mezzo che arrivare a comprenderci e tentare di risolvere il problema in se stesso. Così cominciarono le nostre discussioni sull'arte."
Raissa Maritain, I grandi amici

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