domenica 20 luglio 2014

Che cos'è Tonalestate?


Che cos’è Tonalestate? Porta il nome di una località, perché richiama il radunarsi, in quei luoghi, di una Compagnia di uomini di ogni provenienza, religione, condizione sociale e culturale, uniti dal desiderio, ma direi quasi dall’urgenza umana, di uscire dal proprio individualismo, sia esso accomodato o sofferto e indifferente.

È un operare, in una settimana culturale, insieme, per non essere sopraffatti dalla minaccia che la realtà ci presenta, dal pericolo dell’annientamento dell’umano, ma anzi ritrovare e fare esperienza di un legame che unisce gli uomini, una fraternità che spesso, riandando a chi l’ha posta nel cuore dell’uomo, almeno come domanda e desiderio, chiamiamo agape.

È un operare fatto di pensiero, di opere, di creatività, di ricerca, di esperienze sociali, educative e anche politiche, di convivenze giovanili, di soccorso ai bisogni materiali e spirituali alle più diverse, vicine e lontane latitudini.

Ogni anno il Tonalestate si dà un tema, al quale gli invitati portano il loro contributo, un contributo che possa provocare domande, prospettare riflessioni, cambiamenti, dibattiti e incontri con esperienze anche estreme, umanamente dedicate, nelle quali si possa essere provocati ad una azione ancor più decisa e matura e dove ciascuno possa viversi coinvolto come protagonista e non spettatore e dove ciascuno possa già intravvedere un pezzetto di umanità nuova.

È un operare di personalità (e qui devo proprio ringraziare gli amici presenti, Il professor Marcello Buiatti, lo storico Aldo Giobbio e il giornalista Raniero la Valle) che nel tempo e con una certa dose di docilità all’imprevisto, hanno conosciuto, partecipato e anzi contribuito a fare del Tonalestate, insieme ai tanti giovani che ogni anno e con gratuità, lo costruiscono, la meraviglia, che in questi 13 anni, esso è diventato.

Il loro ritrovarsi, da tanti luoghi anche lontani, insieme a tutti coloro che ne vogliano condividere lo spirito, abitanti del luogo o turisti del periodo, è un piccolo seme che potrà crescere, nel tempo e negli spazi più diversi, se ciascuno ne diventa protagonista e continuatore.

Così è stato: dal Tonalestate, nato come associazione culturale nel 2001 per iniziativa, instancabile e piena di amore ai giovani, del professor Giovanni Riva, sono nati diversi Centri Culturali in El Salvador, in Messico, in Giappone, in Honduras, in Francia e in Italia. Non ci ha mai bloccato la povertà materiale e la necessità di ricercare fondi per far continuare questa esperienza.

Tutte queste presenze, diverse centinaia in questi 13 anni, le potete rintracciare sul sito del Tonalestate che invito a visitare: lì potrete ritrovare, meglio delle mie povere parole l’eco e l’emozione della storia del Tonalestate.

Il tema dell’edizione 2014: quest’anno al Tonalestate, dal 4 al 7 agosto si parlerà di Storia, un tema importante, enorme nella sua vastità e profondità, ma com’è nello spirito nostro, soprattutto pieno d’interrogativi, di provocazioni, di coinvolgimento, insomma una settimana in cui non saremo tranquilli nella nostra possibile indifferenza e nel nostro soddisfatto individualismo.

Innanzitutto alla Storia vorremmo porre tante domande, sul tempo e sullo spazio, sull’inizio e sulla fine, su tutto il dolore e tutte le umiliazioni che gli esseri viventi, generazione dopo generazione, hanno dovuto soffrire. Le vorremmo chiedere il perché della morte e delle morti ingiuste, le vorremmo chiedere se la paura e il terrore dovranno continuamente accompagnare madri, padri, bambini, vorremmo chiederle se davvero esistono il bene e il male, da dove hanno origine, e come davvero è nata la vita, gli uomini e questa nostra terra amata e sofferente. Infine vorremmo chiederle se c’è un futuro felice verso cui protendersi o piuttosto camminiamo su un cerchio senza via d’uscita o piuttosto su una linea che va verso un fine?

Per noi donne e uomini mortali e deboli di fronte alla Storia che appare eternamente esistente queste domande ci sembrano piene di attesa: è comunque un terreno da indagare dove l’uomo di buona volontà potrà fare la differenza? O dinanzi alla Storia, al suo svolgersi, l’uomo è impotente spettatore, debole e fragile sino ad arrivare a chiedersi: “Perché devo collaborare a che il mondo vada avanti se non c’è mai nulla di buono sotto il sole, nulla per cui valga la pena l’esistenza?”

La Storia pare non commuoversi dinanzi al grido dell’uomo come ci dice la poesia di Montale riportata nel manifesto di Tonalestate, è a corto di notizie, ma abbiamo l’uomo che di nuovo, si interroga, nel silenzio, dinanzi alla Storia, Bruta facta, ai fatti nudi e crudi, che non riguardano né il cielo né la terra come dice il proverbio greco, ma l’uomo indignato si ferma e da quel suo fermarsi può rinascere il nuovo, potrà forse succedere che alla disperazione possa contrapporre quell’anelito di speranza non mai soffocato, una domanda di bene rivolta alla Storia, potrà forse succedere a tutto il creato oggi e nel tempo che verrà? Anche a coloro che sono vittime oggi del male altrui, di un male apocalittico come sono le guerre, i bombardamenti, le invasioni, le torture, i massacri? E se davvero non riguarda né il cielo né la terra che cosa riguarda? Riguarda forse quella domanda insopprimibile di bene che ciascuno porta in sé? Certo una risposta, anche se non sappiamo rispondere, ci deve essere, risposta semplice e non facile, come semplice e non facile è ogni bisogno che l’uomo incontra in sé e fuori di sé. È come se avessimo la sete e non esistesse l’acqua per soddisfarla.

Di fronte a questo enigma del male, e del male della e nella storia, “enigma della irriducibile sofferenza” come scrisse Paul Ricoeur, siamo nella posizione né dell’ottimismo né della disperazione assoluta quanto piuttosto di un realismo che solleva la questione del mistero di questa nostalgia di bene che ci è posta nel cuore, questa nostalgia del totalmente Altro.

I nostri amici qui presenti, ci aiuteranno, qui e a Ponte di Legno e Passo del Tonale a approfondire e sviluppare questa breve introduzione, grazie.

Nessun commento:

Posta un commento

Campionare i fumetti: Samplerman comics by Yvang

"Yvan Guillo, aka Yvang, è un fumettista francese nato nel 1971. Ha cominciato pubblicando fumetti in varie fanzine fin dai primi anni ...