lunedì 20 luglio 2015

Prometeo, rimedio al delirio di onnipotenza


Per chi non conosce la mitologia, come chi scrive questo articolo, è molto interessante cercare notizie a riguardo: ogni episodio della vita di una figura mitologica è legato ad altre figure mitologiche, creando saghe che si intrecciano in modo inestricabile, come oggi sono i fumetti sui supereroi o i cartoni animati giapponesi che tutti abbiamo visto da bambini.
Così scopriamo che i titani erano i primi dei, spodestati dai più famosi dei dell'Olimpo. Erano dei "selvatici", non umanizzati, che crearono l'universo, la terra, il tempo. Nella battaglia fra Crono, re dei titani (colui che divorava i suoi figli, come nel quadro di Goya), e Zeus, figlio di Crono e re degli dei dell'Olimpo, un titano di nome Prometeo si schierò dalla parte di Zeus. Per questo Zeus ebbe benevolenza per lui e gli permise di stare nell'Olimpo; e dimostrò la sua benevolenza ancora permettendogli di creare l'uomo. Prometeo fece l'uomo dal fango e lo animò con il fuoco divino, e fin da subito donò ad esso il proprio amore preferenziale, come ad un figlio.
Infatti, quando Atena diede incarico a Prometeo ed a suo fratello Epimeteo di distribuire alcune buone qualità agli animali, Prometeo non esitò a rubare ad Atena stessa uno scrigno contenente l'intelligenza e la memoria, e lo donò agli uomini; e quando Zeus invitò gli uomini a condividere un pasto con gli dei, e diede ordine di tagliare un bue in due parti, di cui una spettava a lui stesso e l'altra agli uomini, Prometeo nascose la carne migliore nella pelle del ventre, e le ossa nel grasso più buono, spingendo Zeus a mangiare quest'ultima parte.
Zeus non tollerò il raggiro e tolse il fuoco agli uomini.
E fu qui che Prometeo dimostrò di essere coraggioso, libero ed amoroso verso i suoi figli: chiese ad Atena di poter entrare nell'Olimpo e rubò il fuoco, accendendo una torcia dal carro di Elio, dio del sole.
La punizione dell'onnipotente Zeus è celebre: Prometeo fu incatenato nudo ad una montagna, trafitto da una colonna, ed ogni giorno un'aquila veniva per divorargli il fegato; questo ricresceva la notte ed il supplizio ricominciava.
I diversi miti ci lasciano diversi finali di questa storia, che vede però sempre Prometeo libero. Secondo Eschilo, è l'eroe Ercole a liberarlo; secondo altri Zeus pone fine alle sofferenze eterne dell'immortale Chirone scambiando la sua morte con l'immortalità di Prometeo.
Zeus, delirante di onnipotenza, cieco di ira ed egoismo, può essere sfidato solo dal cuore libero e coraggioso di Prometeo, la cui esistenza è dedicata all'uomo.

Nessun commento:

Posta un commento