martedì 16 aprile 2013

A passeggio per Berlino di Joseph Roth


Navigando in Internet mi sono imbattuto in un piccolo libretto, rieditato nelle “Occasioni” della Piccola Biblioteca Passigli.

Siccome Joseph Roth mi appassiona perché i suoi scritti mi fanno pensare un po’ a quei quadri dove non solo è rappresentata una scena, ma si può vedervi anche ciò che il Pittore vi ha visto, ho subito comprato “A passeggio per Berlino”.  Non credo ci siano contestazioni nel dire che, leggendo “il santo bevitore” ognuno abbia visto da vicino quel barbone di Parigi e abbia riconosciuto il suo spirito, sia stato anche sotto i ponti della Senna e questo ben prima di aver guardato il pur bellissimo film di Olmi.

Per questo libro, si tratta di reportage scritti da Joseph Roth negli anni 20, dopo essersi trasferito a Berlino. In giro per la città la racconta, nei luoghi e soprattutto nella vita che li abita.

Riporto qui piccoli stralci di uno degli articoli, che vale, oggi, più di altri commenti (ma ci sono anche articoli su aspetti altrettanto di attualità come, per esempio, la questione ebraica):

Il parlamentismo tedesco ha una posizione poetica. C’è solo la Königsplatz a dividere il Reichstag dal verde pastorale del Tiergarten. A un impolitico riesce difficile rinunciare a una bella giornata di maggio in cui si riunisce il nuovo parlamento tedesco………L’atmosfera dovrebbe essere festosa, almeno tanto festosa quanto quella che c’è all’inaugurazione di una qualunque esposizione cui abbia contribuito la nazione intera, indipendentemente dal partito d’appartenenza. Anche quei partecipanti che-così pensa un impolitico- lottano contro il parlamentarismo, dovrebbero avere rispetto, se non per questo, almeno per l’attività che loro stessi stanno per intraprendere….Qui invece, nel Reichstag tedesco, ogni singolo partito non ha soltanto la propria convinzione politica, bensì anche il proprio cerimoniale. Gli sguardi (del mondo) sono rivolti ai rappresentanti del popolo tedesco. E cosa vedono? Il passo dell’oca dei nazionalisti. Tafferugli tra i comunisti. …Gli occhiali scuri…L’impolitico non riesce a comprendere perché, tra tutti i professionisti del mondo, proprio il politico tedesco abbia una tale smania irrefrenabile a volersi rendere ridicolo ancor prima di aver iniziato con la propria politica, che è già di per sé una notevole riserva di stupidaggini. Ma cosa può capirne l’impolitico degli enigmi della politica?.......Ventisei milioni e mezzo di marchi hanno pagato i tedeschi per il loro Reichstag. Indubbiamente da fuori appare imponente. Speriamo che i delegati sappiano renderlo anche importante.”

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