Positivismo pseudo-scientifico, scetticismo, relativismo (...): non potevamo resistere se non con la sofferenza a questa demoralizzazione dello spirito. Potevamo, a diciotto, venti anni opporre una dottrina personale a tutti quei sistemi? Potevamo confutarli sistematicamente, vedere chiaramente, da noi soli, in che cosa fossero errati? D'istinto ci dibattevamo contro un relativismo senza via d'uscita, contro questa relazione al nulla, poiché nessun assoluto era ammesso. Malgrado tutto ciò che poteva distoglierci, persistevamo a cercare la verità, - quale verità? - a portare con noi la speranza di una pienezza di adesione possibile ad una pienezza di essere.
Raissa Maritain, I grandi amici
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