giovedì 30 novembre 2017

Le sculture a mosaico di Montezuma


Impugnatura di coltello sacrificale. Cultura azteca (1300-1521 d.C.)
Fra i mosaici più belli che si possano vedere ci sono quelli di quattro piccole sculture azteche conservate presso il Museo Prestorico Etnografico Pigarini di Roma. Due maschere e due impugnature di coltello in legno, ricoperte di pietre preziose.


Impugnatura di coltello sacrificale. Cultura azteca (1300-1521 d.C.)

Si pensa che Montezuma in persona li donò a Hernán Cortés nel 1521. Si trovano dunque in Europa da quasi 500 anni, sono una traccia concreta di qualcosa che ha le sfumature del leggendario. 
Nell'600 alcune entrarono a far parte della collezione di Ulisse Aldrovandi, illustre naturalista (qui un vecchio post di DaSeyn); altre, nella collezione medicea. Nel 1868 passarono all'attuale museo dove si possono ammirare.
Il mosaico di pietre preziose ha un disegno tanto bello da annullare la singolarità di ogni pietra. Pezzi grandi e piccoli, squadrati o irregolari o tondi trovano il proprio posto in un disegno studiato poco a poco, a riempire tutta la superficie. Non vengono evidenziati i punti della scultura più importanti come gli occhi o la bocca: il mosaico è riservato solo alla pelle. 
Maschera cerimoniale. Cultura Azteca  (1300-1521 d.C.)
Il mosaico della maschera della foto sopra, partendo dalla fronte curva fatta di tasselli che seguono i lineamenti del volto passa, nel labbro superiore, ad essere modulato in motivi geometrici ad angolo retto. 
Possiamo immaginare l'artista selezionare le tessere in base alla forma e cominciare il disegno, senza avere in mente un risultato finale, in questo caso impossibile. Si parte da un lato e si arriva in fondo con un lavoro paziente di assecondamento.





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