mercoledì 3 febbraio 2010

Rialto, Venezia: una Storia

"Il terreno era o nudo o ammattonato; i fonteghi delle varie nazioni si aprivano nelle viscere delle callette tenebrose; le osterie, a giudicar dalla più illustre di tutte, quella "del Sturion", avevano un'aria casalinga, senz'ombra di lusso (...). E con tutto ciò, Rialto era una delle più alte potenze della terra; e incantava gli occhi e l'animo dei viaggiatori col moto perpetuo delle sue folle, con l'infinita varietà delle sue mostre, e con quella sua straordinaria alacrità di vita e virtù d'espansione che a gni ora vibrava nell'aria, confusa col libero spirito delle acque.
Ci si può fare un'idea dello spettacolo, osservando il Miracolo della Croce di Vittor Carpaccio, dipinto sul finire del secolo (1494) e conservato nelle Gallerie dell'Accademia: un quadro che, salvo il primo piano occupato da un'architettura d'invenzione, è un veristico ritratto della Riva del Vin e del vecchio ponte di Legno; col canale popolato di gondole, e le gondole e la riva popolate di cavalieri e di magistrati, di prelati e d'uomini d'arme, di paggi e di mercanti: e c'è anche il bastaso che porta il caratello all'osteria "del Sturion", e la damina che sporge il capo da sotto il felze d'una gondola, e i Turchi in turbante, fermi sui primi gradinidel ponte, e perfino il moro, in calze lunghe e braghetta, che fa da gondoliere."
Diego Valeri, Guida sentimentale di Venezia, Passigli Editore

http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Vittore_Carpaccio_002.jpg

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