lunedì 1 febbraio 2010

Ipse Dixit: Pier Paolo Pasolini

Per una seconda volta (che non sarà l'ultima) mi presento qui a dare spiegazioni da parte dell'autore; dare spiegazioni e porgere scuse. La scena che ora vedrete sarà costruita secondo le vecchie regole della scenografia tradizionale. Non é per nostalgia di tali regole che l'autore si é deciso a progettare tutto questo, e quindi a usare me, in sostituzione della non meno vecchia e commovente didascalia. Anzi l'autore continua a detestare, con tutta la relaitva lucidità della sua ragione, ogni scenografia che non sia solo indicativa: perché se non é tale, altro non é che un elemento di quel rito sociale che il teatro é per la borghesia, e che l'autore quindi non può amare. Ciò che ha spinto l'autore a immaginare questo episodio come se si svolgesse all'interno del quadro de "Las Meninas" di Velàquez (...) é un'ispirazione di qualità misteriosa, che non comporta nostalgia per il vecchio teatro, ma adopera il vecchio teatro, mescolato alla pittura, come un elemento espressivo dal senso incerto.

(...) L'autore vi prega dunque di sentirvi, per una decina di munuti, gli spettatori del vecchio teatro come rito sociale e di godere di ciò che é stato fatto per il vostro godimento.

Pier Paolo Pasolini, Calderon

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