venerdì 17 maggio 2013

Ipse dixit: l'esiliato

L'esiliato ha una doppia vita, e la seconda vita, che un giorno è stata la prima e forse un giorno lo ridiventerà, è come iscritta in sovrimpressione sulla vita banale e tumultuosa dell'azione quotidiana. L'esiliato tende l'orecchio per percepire il pianissimo delle voci interiori attraverso il chiasso tuonante della strada, della Borsa e del mercato. Queste voci interiori sono le voci del passato e della città lontana, ed esse sussurrano il loro segreto nostalgico nella lingua della musica e della poesia.

Vladimir Jankélévitch

 

 

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