A Roma è nato un museo in uno spazio occupato da immigrati clandestini. Questo museo nasce dichiaratamente per proteggere, con la presenza di opere d'arte, questo spazio dallo sgombero forzato.
Eccone la descrizione, tratta dal volantino del MAAM:
"Il Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia (MAAM) nasce come ideale prosecuzione del lavoro svolto nell’ambito del cantiere etnografico, cinematografico e d’arte di Space Metropoliz. Raggiunta la Luna, la città meticcia di fatto si colloca in un “outher space”. L’umanità metropoliziana, nel nuovo habitat esoplanetario, si va definendo comunità sui generis, sostituendo al “noi” il riconoscimento della radicale alterità di ciascuna cultura, gruppo o individuo.
Sulla Luna la differenza cessa di essere oggetto di esclusione per farsi definitivamente inclusiva. Non si è più diseguali ma ugualmente diversi.
Alla stregua del razzo di Space Metropoliz, il Museo nasce come un “dispositivo” ludico e di creatività condivisa. Dotandosi di un nome altisonante, che subito lo pone accanto, e in concorrenza, con le grandi istituzioni museali italiane e della capitale (il MAXXI e il MACRO), fa della sua perifericità, della sua totale estraneità al mondo dell’economia e al sistema dell’arte, della sua mancanza di asetticità (il MAAM è contaminato dalla vita) i propri punti di forza. Il MAAM sarà la macchina che spinta al massimo regime trasformerà l’intera fabbrica in un oggetto e un soggetto d’arte collettiva.
Gli artisti saranno invitati a dare il loro contributo gratuitamente, un contributo che si rivelerà tanto più interessante quanto più saprà interagire con lo spazio e con gli abitanti. L’invito ad intervenire rivolto ai protagonisti del mondo dell’arte (che suonerà come una vera chiamata alle armi) avverrà per passaparola e con l’aiuto di associazioni, università, gallerie, curatori indipendenti, e di quanti altri vorranno aderire all’iniziativa.
Avviando un nuovo virtuoso rapporto tra arte e città e tra arte e vita, il Metropoliz si doterà anche di una pelle preziosa, e di una collezione permanente, che l’aiuteranno a proteggersi dalla minaccia sempre incombente dello sgombero coatto."
Giorgio de Finis
Antropologo, filmmaker, artista e curatore indipendente.
Autore di libri e contributi scientifici, collabora da sempre con le pagine culturali di quotidiani e periodici.
Ha fondato e diretto “Il Mondo 3. Rivista di teoria delle scienze umane e sociali”.
Ha svolto ricerca e attività didattica presso numerosi atenei italiani e stranieri e la L.U.I.S.S. di Roma. Dal 1991 al 1997 ha condotto ricerche etnografiche tra i Batak di Palawan. Da oltre dieci anni si occupa del fenomeno urbano.
Per la televisione, in qualità di regista e autore, ha realizzato oltre quattrocento tra documentari e servizi. Tra gli altri le serie tv «I grandi maestri dell’architettura», «Metropolis», «Videoarchitetture», «Atelier» (Sky) e «L’Era Urbana», il programma di Radio 3 e Rai Educational evento speciale alla Biennale di Venezia. Con il suo film documentario «Diari dalla megalopoli. Mumbai», ha vinto il «Premio Zevi per la Comunicazione dell’architettura».
In collaborazione con il collettivo d’arte Stalker/ON ha realizzato I seguenti film documentari: «Rome to Roma. Diario nomade», «Otnarat. Taranto a futuro inverso», «Appunti dal G. R. A.». È autore, con Fabrizio Boni, dei film documentari «C’era una volta… Savorengo Ker, la Casa di Tutti», e «Space Metropoliz», progetto che ha ricevuto numerosi riconoscimenti (vince il bando di Roma Provincia Creatica, il primo premio di FestArte Festival, il premio «Per non dimentica Abba»).
I suoi video e le sue fotografie sono state presentate alla 9. alla 10. e alla 11. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia (sua è la regia dei video ufficiali del Padiglione Italiano “MODERNiTALIA” e “Y 2006”), al Museo Nazionale della Cina di Pechino, alla Triennale di Milano, alla Biennale di Atene, alla Biennale di Rotterdam, alla Biennale di Buenos Aires, alla Esposizione Universale di Shanghai 2010 e nell’ambito di «FotoGrafia Festival internazionale di Roma» (edizioni 2008, 2009 e 2011).
È autore di numerosi libri fotografici tra cui: Umani, Urbani & Marziani e Diari urbani (introduzione Marc Augé).
Ha ideato e curato in qualità di event manager la Festa dell’Architettura di Roma.
Ideatore e direttore artistico del MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia e della -1 art gallery della Casa dell’Architettura di Roma. È stato redattore e direttore responsabile di «ARIA [rivista d'artisti]. Attualmente è direttore (ir)respondabile di «FART i fogli della Fabbrica dell’ARTe».
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