La vita e il percorso artistico di Chuck Close subiscono un drastico cambiamento nel 1988, quando l’artista, colpito da mattia, rimane parzialmente paralizzato. Non abbandonerà tuttavia la sua attività continuando a dipingere, dapprima tenendo il pennello tra i denti e in seguito, recuperato il parziale uso delle braccia, legandosi il pennello alla mano. Benché la paralisi non gli consenta più di dipingere in maniera meticolosa, l’artista aveva già da tempo concepito un superamento dell’effetto fotorealistico grazie alla sperimentazione con diverse tecniche e materiali, con i quali raggiunge comunque un risultato di straordinario realismo.
Nel 1999 realizza una serie di ritratti fotografici con la tecnica del dagherrotipo, e nel corso dei due anni successivi completa una serie di scatti, che nel particolare uso della messa a fuoco e nel contrasto tra le parti sfocate e quelle estremamente dettagliate dei volti, si richiamano direttamente ai suoi dipinti. Nel 2006 Il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid ha dedicato un’esauriente retrospettiva all’opera dell’artista, che è stata oggetto di centinaia di mostre in importanti istituzioni museali, tra le quali anche lo State Hermitage Museum, che ha dedicato all’artista una mostra nel febbraio 2008.
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