sabato 3 gennaio 2015

Piccola tesi sul rock e sui generatori di generi (parte 1)


Nella musica contemporanea tanti sono gli esperti, tanti sono i consumatori, tanti sono i produttori; la presente vuole essere una piccola tesi riguardo alla nascita di un genere musicale, da parte di persone non così esperte, non così erudite, ma in buona fede.

1. La grande divisione
Verso la fine degli anni '60 il rock anglo-americano diventa il genere musicale più ascoltato nei paesi occidentali.
Il rock (& roll) nasce verso la metà degli anni '50 come musica ballabile, grazie a cantautori ed interpreti come Chuck Berry, Elvis Presley, Buddy Holly, Jerry Lee Lewis. La rivoluzione portata da questi accordi blues supportati da grandi scansioni ritmiche ed interpretazioni dal vivo scenografiche è paragonabile alla rivoluzione di un gruppo di ragazzini, a scuola, che apostrofano il maestro sostenendo che il divertimento sia migliore della disciplina. 


Il rock nasce dunque come antiaccademismo e spensieratezza, ma è proprio verso la fine degli anni '60 che, ormai divenuto fenomeno musicale senza concorrenti, diventa esso stesso scienza, disciplina, accademia. L'uscita dal vortice del divertimento del rock è attribuibile a tre album: Revolver dei Beatles e Pet Sounds dei Beach Boys del 1966 e, soprattutto, Highway 61 Revisited di Bob Dylan, del 1965. I primi due sono album di band già rock & roll, che portano un'intelligenza in più nella loro stessa musica; il terzo è un album di un cantautore folk, che per la prima volta si cimenta con un nuovo genere musicale.


Ma, verso la fine degli anni '60, si formano tre differenti correnti. Una è formata dai Beatles; una dai Pink Floyd, dai Queen e dai Led Zeppelin; una  dai The Who e dai Rolling Stones.
(continua...)

Nessun commento:

Posta un commento