lunedì 14 febbraio 2011

Ipse Dixit: Tristan Tzara


“Quando tutto ciò che si definiva arte si rivelò bolso, il fotografo accese la sua lampada da mille candele e a poco a poco la carta sensibile alla luce assorbì le parti oscure di alcuni oggetti d’uso. Il fotografo aveva scoperto la portata di un balenio delicato, impalpabile, più importante di tutte le costellazioni che ci vengono proposte come pascolo per i nostri occhi”.

T. TZARA, in w. Benjamin, Piccola storia della fotografia, 1931
in L’opera d’arte all’epoca della sua riproducibilità tecnica, Torino, Einaudi, 1966. pp. 74- 75

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