martedì 8 febbraio 2011

JOSEF ALBERS e il corso preliminare al Bauhaus

L’arte non si può insegnare

Nell’aprile del 1919, Walter Gropius presenta su un volantino il manifesto ed il programma del Bauhaus statale di Weimar, in prima pagina un incisione su legno di Lyonel Feininger raffigura una cattedrale1. Il corso preliminare, fondamentale per quell’insegnamento artistico elementare che ha trasformato i metodi di insegnamento artistico in tutto il mondo2, non è ancora nominato in questo primo comunicato ufficiale del Bauhaus.
Il manifesto del 1919 si concentra su due concetti: esige l’unità delle arti figurative sotto il primato dell’architettura e la necessità per l’artista di riacquistare familiarità con le attività artigianali.

"Il fine ultimo di ogni attività artistica è l’architettura! […] Architetti, pittori e scultori devono di nuovo imparare a conoscere e a capire la complessa forma dell’architettura nella sua totalità e nelle sue parti, dopo di che potranno restituire alle loro opere quello spirito architettonico che hanno perduto nell’arte da salotto.
I vecchi istituti non erano in grado di generare quest’unità, come anch’essi avrebbero dovuto, perché l’arte non si può insegnare"3.

Su questi principi viene fondata il Bauhaus, “la bella utopia fatta realtà”4. Proprio perché “l’arte non è insegnabile”, non può esistere una scuola che la insegni, come le vecchie scuole pretendevano di fare, ma può e deve esistere, all’interno di una metodologia didattica, l’insegnamento di una professione di etica del lavoro.

1 La cattedrale è una metafora dell’opera d’arte collettiva. Il manifesto è una sorta di inno alla fondazione di una “cattedrale del futuro”, dove creare una nuova concezione di cooperazione tra le arti.
2 H. M. WINGLER, Il Bauhaus. Weimar Dessau Berlino 1919- 1933, (1962), trad. it., Feltrinelli, Milano 1972. p. 19
3 W.GROPIUS, Programma del Bauhaus statale di Weimar. 1919, in H. M. WINGLER, Il Bauhaus. Weimar Dessau Berlino 1919- 1933, (1962), trad. it., Feltrinelli, Milano 1972. p. 63
4 B. TOSI, in Bauhaus Weimar: 1919-1925, lavori di laboratorio, Weimar.

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