venerdì 19 marzo 2010

-9. Elezioni

(Mali) 1236, Carta di Kurukan Fouga
I rappresentanti degli antichi Mandè e i loro alleati, riunitisi nel 1236 a Kurukan Fouga dopo la storica battaglia di Kirina, hanno adottato la seguente carta per gestire la vita della grande assemblea mandinga.

I – SULL’ORGANIZZAZIONE SOCIALE:
1: La società del gran mandè è suddivisa in 16 portatori di faretra, 5 classi marabù, 4 classi di nyamakalas. Ciascun gruppo ha una sua attività e un ruolo specifico.
2: I nyamakalas si impegnano a dire la verità ai Capi, di essere i loro consiglieri e di difendere attraverso il modo di parlare le regole definite e l’ordine sull’insieme del regno.
3: I morikanda lolu (le cinque classi di marabù) sono i nostri Capi e maestri nell’Islam. Tutto il mondo deve loro rispetto e considerazione. 
4: La società è divisa in classi di età. A capo di ciascuna di essa è eletto un Capo. Appartengono alla stessa classe di età le persone (uomini o donne) nate nel corso di tre anni consecutivi. I Kangbès (classe intermedia tra giovani e anziani), devono essere invitati a partecipare quando devono essere prese decisioni importanti che riguardano la società.
5: Ciascuno ha diritto alla vita e alla preservazione della sua integrità fisica. Di conseguenza, ogni tentativo di togliere la vita al prossimo è punito con la pena di morte.
6: Per vincere la battaglia della prosperità viene istituito il Kön¨gbèn Wölö (una forma di sorveglianza) per lottare contro la pigrizia e l’ozio.
7: Tra i mandekas viene istituito il sanankunya (cuginato per finta) e il tanamanyöya (forma di totemismo). Di conseguenza, nessuna divergenza nata tra questi gruppi deve degenerare, in quanto la regola è il totale rispetto dell’altro. Anche tra cognati e cognate, tra nonni e bambini il principio deve essere la tolleranza e la capacità di scherzare.
8: La famiglia Keita è la famiglia regnante sull’impero.
9: L’educazione dei bambini è in carico a tutta la società. La patria potestà appartiene di conseguenza a tutti.
10: Facciamoci vicendevolmente le condoglianze.
11: Se vostra moglie o vostro figlio fugge, non andate a cercarli dai vicini.
12: Essendo la successione patrilineare, non darete mai il potere ad un figlio fino a quando uno solo dei suoi padri è vivo. Non date mai il potere ad un minore, in quanto questi ha dei vincoli.
13: Non offendete mai i nyaras.
14: Non offendete mai le donne, nostre madri.
15: Non alzate mai le mani su una donna sposata, prima di aver fatto intervenire senza successo suo marito.
16: Le donne, oltre alle loro occupazioni quotidiane, devono essere a tutti i nostri governi.
17: Le bugie che hanno resistito 40 anni devono essere considerate verità.
18: Rispettiamo il diritto di primogenitura.
19: Tutti gli uomini hanno due suoceri: i genitori della giovane che non hanno sposato e la parola pronunciata senza costrizione alcuna. Si deve ad entrambi rispetto e considerazione.
20: Non maltrattare mai gli schiavi, accorda loro un giorno di riposo a settimana e fa in modo che cessino di lavorare ad un’ora ragionevole. Si è padroni dello schivo, non della borsa che porta.
21: Non siate assidui con le spose del Capo, del vicino, del marabù, del mago tradizionale, dell’amico e dell’associato.
22: La vanità è segno di debolezza, l’umiltà di grandezza.
23: Non tradite mai voi stessi, rispettate la parola data.
24: Non fate torto allo straniero.
25: L’incaricato di una missione non rischia niente nel Mandè.
26: Il toro dato in consegna non può diventare il capo della mandria.
27: Una giovane può essere data in sposa da quando è adolescente senza limite d’età. La scelta dei suoi genitori deve essere seguita, qualunque sia il numero dei pretendenti.
28: L’uomo può sposarsi a partire dai 20 anni.
29: La dote è fissata nel numero di tre bovini: uno per la giovane, uno per suo padre, uno per sua madre.
30: Veniamo in aiuto di chi ha bisogno.

II – SUI BENI:
31: Ci sono cinque modi per acquisire una proprietà: l’acquisto, la donazione, lo scambio, il lavoro e la successione. Tutte le altre forme senza prova certa sono equivoche.
32: Tutti i beni trovati senza proprietario conosciuto diventano proprietà comune dopo 4 anni.
33: Il quarto parto di una giovenca data in consegna è di proprietà del guardiano.
34: Un bovino deve essere scambiato con quattro montoni o quattro capre.
35: Un uovo su quattro appartiene a chi custodisce il pollaio.
36: Soddisfare la propria fame non è furto se non si ha nulla nella propria borsa o nella propria tasca.

III – SULLA SALVAGUARDIA DELLA NATURA:
37: Fakombè è nominato Capo dei cacciatori. È incaricato di salvaguardare il bosco e i suoi abitanti per il benessere di tutti.
38: Prima di incendiare il bosco, non guardate a terra, ma alzate la testa verso la cima degli alberi.
39: Gli animali domestici devono essere legati nel periodo della raccolta e liberati dopo. I cani, i gatti, le anatre, e il pollame non sono soggetti a queste misure.

IV – DISPOSIZIONI FINALI:
40: Rispettate la parentela, il matrimonio e il vicinato.
41: Uccidete il vostro nemico, non umiliatelo.
42: Durante le grandi assemblee accontentatevi dei vostri legittimi rappresentanti, e tolleratevi a vicenda.
43: Balla Fassèkè KOUYATE è designato grande Capo delle cerimonie e mediatore principale del Mandè. È autorizzato a prendere in giro tutte le tribù, in primo luogo quella della famiglia reale.
44: Tutti quelli che trasgrediscono queste regole saranno puniti. Ciascuno deve vegliare sulla loro applicazione.

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